La scuderia del Cavallino Rampante trionfa nella 6 ore di Imola per la prima volta dal 1973
Speranze e aspettative Dopo la sensazionale tripletta in Qatar, la scuderia di Maranello punta alla vittoria sul tracciato di Imola, che non arriva dal ‘73, e nel mondiale endurance.
Buoni presagi Già dal venerdì le Ferrari si dimostrano velocissime, stampando il miglior tempo. Tuttavia in qualifica viene cancellato il tempo per una penalità alla Rossa #50, che è costretta a partire dall’ultima piazza. Le altre due Ferrari invece si aggiudicano rispettivamente la prima e la seconda posizione in griglia.
Si parte La gara si apre con una sensazionale rimonta della #50, che sale dalla diciottesima posizione fino alla quarta, grazie anche ad una strategia audace. Le altre due Ferrari dominano fino a metà gara, quando un errore di strategia fa perdere alla Ferrari #83 due posizioni. Nel finale la #50 e la toyota #8 si ritrovano rispettivamente seconda e prima, ma a causa di un contatto finiscono la gara molto più indietro.
Dopo 6 ore di emozioni La Rossa #51, guidata da Pier Guidi, Giovinazzi e Calado, chiude in prima posizione, seguita dalla BMW #20 e dalla Alpine #36 di Mick Schumacher.
Non solo hypercar Anche la classe GT3 ha riservato grandi sorprese, con la BMW #46 di Valentino Rossi impegnata in una furiosa lotta prima con la Ferrari #21, poi con la Porsche #92.
Maledetta strategia La gara di Imola, dati i risultati ottenuti in Qatar, si prospettava un dominio assoluto; tuttavia in gara il muretto box ha commesso una serie di errori, che hanno portato la #83, partita in seconda piazza, a perdere 2 posizioni. La #50, partita diciottesima, nonostante una clamorosa rimonta è arrivata solamente quindicesima, anche a causa di un contatto con la toyota #8. Già nel 2023 la splendida prestazione della Rossa era stata rovinata dalla strategia, che ha portato le Ferrari, che partivano in prima, seconda e terza posizione, fuori dal podio.
Impressioni Nonostante la gara si sia disputata durante il weekend di Pasqua, già dal venerdì migliaia di tifosi e appassionati si sono affollati nel circuito, seduti sulle tribune, attaccati alle reti di separazione, o seduti nel parco o al monumento di Senna; questa grande partecipazione fa capire quanto il motorsport sia, più che un semplice sport, un fenomeno popolare, che attira dai tifosi di lunga data ai curiosi che per caso accendono la televisione e restano incantati da 20 o più auto che girano in un circuito.
Dario Paiotta (classe 2C – liceo classico)

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