Venerdì 21 marzo e domenica 23 marzo, al teatro Verdi di Pisa è stata messa in scena la Tosca, una delle opere più famose del maestro Giacomo Puccini, proveniente dalla vicina Torre del Lago. È in tre atti ed è ambientata a Roma nel 1800, durante la battaglia di Marengo.
La Tosca è una bella opera e questa rappresentazione ha proprio espresso ciò che è, si percepivano tutte le sensazioni del grande dramma.
Le scenografie erano classiche e sia la chiesa che Castel Sant’Angelo erano maestose e molto realistiche e incarnavano lo spirito della Roma oscura e decadente.
Tutti i costumi erano artigianali, curati nei minimi dettagli, rispecchianti il periodo storico in cui l’opera era ambientata e molto belli.
La direzione d’orchestra è stata eseguita molto bene, sottolineando in maniera importante i punti salienti, le emozioni e le personalità dei personaggi, facendo risultare le musiche in equilibrio con le voci.
Parlando delle voci, sono impossibili da criticare: tutti gli interpreti sono stati veramente bravi, da Scarpia ad Angelotti. Però una nota di merito va al tenore Vincenzo Costanzo, che interpretava Cavaradossi: nel secondo atto mentre era nelle quinte si è infortunato alle costole, probabilmente a causa di una caduta; con grande sforzo è riuscito a fare il terzo atto in maniera impeccabile, salutando poi il pubblico alla fine dell’opera tenendosi il costato mentre era visibilmente dolorante.
Molto brava è stata anche l’interprete di Tosca, che rappresentava una donna passionale e gelosa ma anche molto forte e coraggiosa: non solo è stata capace di affrontare e uccidere uno degli uomini più potenti di Roma, cioè Scarpia, ma decide anche di buttarsi dal bastione, in un atto che è molto tragico ma che è anche affermazione della propria libertà.
Anche il coro è stato molto bello, con il Te Deum a fine del primo atto cantato come se fosse una vera e propria solenne funzione religiosa, mentre Scarpia trama il proprio piano.
L’opera è anche fortemente politica, dal momento che Puccini si espone radicalmente in una posizione molto patriottica.
Alessandro Simone (classe 3B – liceo classico)

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