Il Confederalismo democratico è un sistema politico-sociale elaborato da Abdullah Öcalan, leader del Partito dei Lavoratori del Kurdistan (PKK), sulle basi del municipalismo libertario. Öcalan lo descrive come “una amministrazione politica non statale o una democrazia senza stato” ed è il modello di organizzazione che ha trovato applicazione nel Rojava (Kurdistan siriano), zona nel nord e nord-est della Siria resasi autonoma nel 2012 a seguito della guerra civile.
STORIA
Dopo il suo arresto nel 1999 da parte della Turchia, Abdullah Öcalan dal 2002 si trova in regime di ergastolo e unico detenuto nell’isola-prigione di massima sicurezza di İmralı; quì iniziò ad appassionarsi a numerosi temi letterari importanti specialmente L’Ecologia della libertà e Urbanizzazione senza città, i suoi scritti successivi ne mostrano l’influenza del suo studio e che dal marxismo lo portò a teorizzare il Confederalismo democratico.
Nel marzo 2005 diffuse una Dichiarazione per il Confederalismo democratico in Kurdistan dove promuoveva una democrazia dal basso basata sulle strutture democratiche comunitarie e che istituisse assemblee nei villaggi, nelle città e nei paesi.
Nel maggio 2007 il 5º congresso del Kongra-Gel (Congresso del Popolo del Kurdistan) ha dato vita all’Unione delle Comunità del Kurdistan (KCK), dando vita a un’unione di vari gruppi, tra i quali il PKK che in Turchia, Siria, Iran e Iraq hanno per scopo la realizzazione del Confederalismo democratico.
Il 20 gennaio 2014 nella regione autonoma del Rojava, nel nord e nord-est della Siria, viene promulgato il Contratto Sociale del Rojava ispirato al Confederalismo democratico e che viene descrito come una repubblica parlamentare fondata sul decentramento del potere e sull’uguaglianza dei propri concittadini di fronte alla legge e nei diritti fondamentali dell’uomo.
L’ESEMPIO DEL ROJAVA
Il Rojava è un’area che si estende lungo i 700 Km della frontiera con la Turchia. Questa zona è chiamata dai curdi Rojava, ossia Kurdistan Occidentale, mentre la limitrofa zona della Turchia, dov’è concentrata la maggior parte di questo popolo è chiamata Kurdistan Settentrionale, infine la zona verso Sud-Est, posta all’interno dell’Iraq è chiamata Kurdistan Meridionale.
Fin dal luglio del 2011, approfittando dello scoppio della guerra civile in Siria, e del ritiro dell’esercito nazionale siriano dal Nord, i curdi hanno esteso il loro controllo su gran parte delle tre principali zone del territorio: la zona di Cizre ad Est, ricca di petrolio e di grande importanza strategica in quanto posta all’incrocio delle frontiere di Turchia, Iraq e Siria; la zona di Kobanè, posta al centro presso il fiume Eufrate, e la zona di Efrin posta ad Ovest.
Vi erano stati in passato alcuni scontri tra autonomisti Kurdi ed esercito siriano già negli anni precedenti la crisi attuale (nel 2004) e all’inizio della crisi del 2011, ma poi l’esercito si è ritirato in pratica senza combattere lasciando ai curdi la possibilità di creare l’autogestione del territorio definita “autonomia democratica”. È stata creata una forza di difesa («Unità di protezione popolare» detta YPG) e formata un’Assemblea Nazionale curda per la Siria (ENKS), cui partecipano oltre al PYD altri 15 partiti minori. Sul piano internazionale è stato creato un Alto Consiglio curdo cui partecipano anche dalle zone dell’Iraq e della Turchia.
Nel 2013, YPG entra in conflitto diretto contro le forze ribelli e in particolare contro i jihadisti del Fronte di al-Nusra e dell’ISIS, dopo che questi ultimi avevano preso in ostaggio 200 civili curdi il 31 luglio 2013.
E’ importante precisare che il Confederalismo democratico è un modello di nuova e recente formazione per cui molto fragile e soggetto a cambiamenti significativi. Inoltre potrebbe risultare controproducente, nel ventunesimo secolo, creare uno stato indipendente (Kurdistan) dalla Siria perché si parla di territori non omogenei dal punto di vista culturale e religioso. I curdi vogliono attuare un modello economico che agisce secondo il bene della propria popolazione e non di quello dei gruppi terroristici interni e delle multinazionali estere, tuttavia tale richiesta può avere come conseguenza la guerra tra le forze siriane e curde portando a infrangere uno dei principi fondamentali del confederalismo (ripudio alla guerra).
Nel febbraio 2014 i curdi siriani hanno firmato la Carta del Contratto Sociale, che propone i principi democratici attraverso i quali guidare la vita sociale e politica della regione.
Tobia Fabeni – classe 4 B afm
Attività svolta nell’ambito del corso di “Geopolitica e analisi dei conflitti internazionali” dell’ite Pacinotti Pisa realizzata a seguito di due incontri effettuati con il rappresentante dell’Ufficio di informazione del Kurdistan in Italia (Uiki), dr Ylmaz Orkan
Link delle videoregistrazioni dei due incontri sul Kurdistan con intervista degli studenti a dr Ylmaz Orkan e dr Carlo Pellegrino del 29 aprile e del 5 maggio
https://drive.google.com/file/d/1p9iP1Q2538Ihb90cTQ8IAalOOdN8WMAX/view?usp=sharing
https://drive.google.com/file/d/1_hViyr-8p_jyxPfpRBjbXxqI44zD9wQb/view?usp=sharing

Il Contratto Sociale dei Cantoni della Rojava nel Kurdistan occidentale (Siria).
Tobia Fabeni

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