Il 19 ottobre nell’aula magna della nostra scuola si è tenuta una conferenza d’arte a cura di Giovanni Villa, docente di Storia Dell’Arte Moderna e di Museologia e storia della critica d’arte presso l’Università di Bergamo.
La conferenza ha attraversato vari fasi storiche delle mostre d’arte e il processo con cui il grande pubblico si è avvicinato ad esse. Solo all’inizio del ‘900 infatti é nata la sponsorizzazione di grandi mostre artistiche, attraverso strategie pubblicitarie ancora oggi importantissime per questo settore.
Poster, insegne, cartelloni posti sopra mezzi pubblici ad oggi, insieme ai social, sono uno strumento importantissimo che stimola la curiosità anche del pubblico che senza non si avvicinerebbe all’arte. La prima mostra a cui sono state applicate strategie simili é quella di Tintoretto, svolta a Venezia nel 1937 e che ha trasformato tale artista, ormai dimenticato, in un’icona pop. Basti pensare al così soprannominato dal pubblico “Tintoretto di Bowie”, ovvero L’Angelo annuncia il martirio a Santa Caterina d’Alessandria che, una volta esposto alla mostra Da Tiziano a Rubens, ha fatto crescere esponenzialmente il numero di visitatori. Sono state state esposte le pubblicità e i poster usati per sponsorizzare la mostra di Antonello da Messina alle Scuderie del Quirinale: attraverso poster accattivanti e misteriosi é stata suscitata in molti la curiosità verso un artista recentemente riscoperto.
In un Paese pieno d’opere d’arte come il nostro è importante esporre anche il lato pubblicitario e tecnico delle esposizioni artistiche. Nonostante ciò il messaggio trasmesso da Giovanni Villa alla fine di questa brillante conferenza spiega che il vero successo di una mostra non si basa sui numeri degli ingressi ma su quello che si é lasciato ad ogni visitatore.
Annaluna Cariello (classe 5A – liceo classico)

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