“Povere creature!” (“Poor Things!” in lingua originale) di Yorgos Lanthimos ha debuttato nel 2023 all’80ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, dove ha ottenuto il prestigioso Leone d’oro come miglior film. Ha poi consolidato il suo successo aggiudicandosi due Golden Globe e quattro premi Oscar, tra cui quello per la migliore attrice protagonista assegnato più che meritatamente ad Emma Stone.
La trama segue la straordinaria vicenda di Bella Baxter (Emma Stone), una giovane donna riportata in vita dall’anziano scienziato Godwin Baxter (Willem Dafoe). Fuggita dal suo matrimonio con Max McCandles (Ramy Youssef), intraprende un’avventura travolgente con l’avvocato Duncan Wedderburn (Mark Ruffalo), sfidando i pregiudizi del suo tempo e difendendo l’uguaglianza e la libertà per tutti.
Il film si articola in tre parti distinte: la nascita, la crescita e la realizzazione di Bella, delineando il suo percorso di maturazione da una mente infantile a una donna colta e appassionata di filosofia e politica. Tuttavia, i cambiamenti di Bella non sono accolti positivamente dagli uomini e donne che la circondano: a partire da Godwin, Max, Duncan, Madame Swiney ed Alfred, emerge una galleria di personaggi che cercano di controllarla o possederla a proprio piacimento. Le strutture, il cielo, la natura, e le persone che Bella incontra nella seconda parte del film sembrano tutte artificiali, finte, a simboleggiare la falsità delle vite che questi personaggi vogliono imporle. Ma ci sono anche coloro che abbracciano ed incoraggiano la crescita di Bella, come Alfie e Martha o Toinette.
La caratterizzazione di Bella è, a mio parere, il punto forte del film. Si tratta di un personaggio infantile, distaccato, dalla morale così basilare ma autentica da essere disarmante, capace di evolversi e tradurre i suoi istinti più estremi in opportunità per la propria crescita. Bella Baxter è un personaggio unico ed originale, e la sua sola presenza è capace di suscitare delle forti riflessioni nello spettatore. La performance di Emma Stone cattura la complessità e la determinazione del personaggio, trasmettendo al pubblico la sua lotta per affermare la propria identità e l’importanza del “poter scegliere”.
Nonostante molti abbiano definito il film angosciante e volgare a causa del suo elevato contenuto esplicito, “Povere Creature!” si rivela un’opera che sfida e rompe egregiamente dei tabù radicati nella nostra società. La sua natura surreale e distorta non fa che riflettere la complessità della realtà contemporanea. Lontano dall’essere una mera rappresentazione fantasiosa, il film offre uno sguardo acuto e provocatorio sulla società odierna, stimolando la riflessione sulle dinamiche di potere e sulle lotte per l’emancipazione individuale.
Ginevra Ricci (ex-studentessa liceo classico)
Irene dice
Complimenti!!!!