Paola Cortellesi ci racconta che “C’è ancora domani”, il film campione di incassi in Italia che ora sta riscuotendo consensi anche all’estero. Delia (Paola Cortellesi), la protagonista, è una donna, moglie e madre e subisce le violenze di Ivano (Valerio Mastandrea), suo marito, “che ha fatto du’ guerre”.
La coppia ha due tre figli: la più grande, Marcella (Romana Maggiora Vergano), è fidanzata con Giulio (Francesco Centorame), giovane rampollo di una famiglia benestante. Delia si divide tra le diverse faccende domestiche e i vari lavori, accudisce Ottorino (Giorgio Colangeli) e nelle sue giornate trova sollievo nell’amicizia con Marisa (Emanuela Fanelli), una donna spiritosa e ottimista, e in Nino (Vinicio Marchioni), un meccanico con cui in passato ha avuto una relazione. A stravolgere la vita di Delia è l’arrivo di una lettera, che inizialmente lei vuole buttare …
Nella Roma della seconda metà degli anni Quaranta in bianco e nero, nei cortili in cui tutto veniva messo in piazza, Paola Cortellesi ritrova il messaggio che vuole comunicare oggi a sua figlia Laura: che la realizzazione di una donna passa attraverso l’istruzione, non attraverso il matrimonio. Che la lotta ai pari diritti e contro la violenza di genere parte da lontano e per questo dobbiamo costruire un “domani” migliore per le donne che verranno.
Il richiamo poi al voto e alla vita politica della donna è presente in tutto il film, anche se culmina soprattutto nel finale: in questo gioca un ruolo chiave la scenografia, con i manifesti e i volantini che ricordano agli italiani al referendum del 2 giugno. Il voto è la soluzione a tutto? No, ma è un invito a tornare alle urne, negli anni dell’astensionismo. Ed è il prezioso ricordo di una acquisizione di cittadinanza, quando, per la prima volta, la metà della società italiana è entrata di diritto a far parte della decisione pubblica, in un sistema che riconosce il voto come un diritto civico.
Giulia De Ieso (classe 5B – Liceo classico)
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