Passiamo i primi 20 anni della nostra vita ad aspettare che questa inizi per davvero, assorbendo tutto ciò che ci viene offerto nella speranza che ci possa servire nel futuro. Da bambini, gli adulti ci rivolgono sempre la stessa domanda e compare sempre loro un’espressione divertita in volto quando gli rispondiamo, magari dicendo anche cose un po’ assurde. Arriva però un’età in cui il mondo comincia ad aspettarsi una risposta seria, e non è più così semplice farli sorridere. “E tu cosa vuoi fare da grande?”. E se chi riceve questa domanda non avesse una risposta perfetta da dare?
Il 29 gennaio sono uscite le materie per l’esame di maturità 2024. Questo è da sempre un momento importante per gli studenti più grandi e porta anche i più piccoli a riflettere sul proprio futuro. Può essere difficile affrontare un’interrogazione o dare il massimo in uno sport, ma nulla dà la sensazione di panico e di disorientamento come la paura dell’avvenire e di fare una scelta sbagliata. Ma in fondo cos’è che vogliamo? Quanti di noi hanno paura di incappare in un lavoro che non gli piace, di non realizzare l’ideale di famiglia che si sono prefissati, di finire rinchiusi in una quotidianità insoddisfacente?
Secondo l’Osservatorio Nazionale dell’Adolescenza 4 ragazzi su 10 in Italia hanno paura di diventare adulti per via del carico sempre maggiore di responsabilità, a partire dall’impegno che prendiamo con noi stessi nel momento in cui scegliamo chi vogliamo diventare. Ma come possiamo stabilirlo se non sappiamo chi siamo nemmeno adesso? E se ci impiegassimo troppo tempo a scoprirlo? Se rimanessimo troppo indietro rispetto al mondo? Chi scrive non è sicuramente una persona più esperta di chi legge, ma di una cosa è certa: è normale avere paura, va bene farsi domande sul futuro, credere in dei sogni difficilmente realizzabili o semplicemente non avere le idee chiare. In una società dove nessuno sa aspettare e tutte le cose sono tanto veloci da sembrare impercettibili, dove tutti devono essere sempre scattanti e apparentemente pronti, è giusto che ognuno di noi si prenda il tempo di cui ha bisogno, così che, un domani, possa essere orgoglioso della persona che ha deciso consapevolmente di diventare.
Nicole Schiavone (classe 4C – liceo classico)
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