Il 27 ottobre e l’11 novembre del 2022, il professor Vento ha organizzato due incontri con il dr. Picarelli per un approfondimento sulla crisi dei mutui subprime che ha causato la grande recessione del 2008-2009 nelle economie occidentali.
Nel primo incontro il dr. Picarelli ha inizialmente trattato del sistema finanziario in generale per poi spostarsi sulle cause della crisi del 2008-2009, mentre nel secondo ha risposto alle varie domande che avevamo posto noi studenti.
IL PRIMO INCONTRO
Il dr. Picarelli ha iniziato l’incontro dando la definizione del concetto di finanza. La finanza è lo studio dei mezzi di pagamento, degli strumenti finanziari e dei soggetti che operano nel campo finanziario.
I titoli finanziari si distinguono in prodotti finanziari e strumenti finanziari. All’inizio dell’incontro abbiamo preso in esame gli strumenti finanziari.
Gli strumenti finanziari comprendono i titoli di massa, parte importante dei quali sono le azioni che rappresentano il capitale di una società, e le obbligazioni, che possono essere emesse da società private, da enti pubblici o dallo Stato per finanziare il debito pubblico. Le obbligazioni sono un debito del soggetto che le emette e comportano, salvo default dell’emittente, il pagamento, a favore del sottoscrittore, degli interessi e l’obbligo, alla scadenza, della restituzione del capitale.
Una regola generale operante nel campo della finanza (e non solo) è che la possibilità di facili e significativi guadagni è collegata all’assunzione di rischi sempre più grandi, che possono comportare la perdita di parte o di tutto il capitale investito dall’operatore.
Nella crisi dei subprime in USA e poi in tutto l’occidente erano implicati vari soggetti finanziari quali le banche, i fondi di investimento sia attivi che passivi (cioè replicanti il valore del sottostante), le società assicuratrici, etc.
Il fenomeno nasceva dalla facile concessione di mutui a soggetti sia solvibili che non solvibili. Si trattava di mutui concessi per l’acquisto o per la costruzione di unità immobiliari. I mutui erano garantiti da ipoteca, cioè da una garanzia reale la quale, nel caso in cui il mutuatario non pagasse le rate di rimborso, permetteva alla banca creditrice di espropriare l’immobile su cui gravava l’ipoteca e di soddisfarsi sul ricavato della vendita, con preferenza rispetto agli altri creditori non ipotecari.
I mutui, sia quelli ordinari che quelli “subprime”, cioè concessi non a primaria clientela, non rimanevano nel “portafoglio” della banca fino alla loro scadenza (per esempio decennale), perché le banche, avvalendosi dell’ausilio di “società veicolo”, li “cartolarizzavano”, cioè li trasformavano in titoli finanziari e li collocavano sul mercato finanziario. I sottoscrittori di tali titoli erano invogliati ad acquistare dagli alti tassi che le obbligazioni offrivano e dal “sottostante” che era costituito da mutui ipotecari, che offrivano una teorica garanzia di rimborso.
Con le operazioni di cartolarizzazione il “rischio creditizio” passava dalle banche ai sottoscrittori, cioè al mercato. Le banche “riscuotevano”, in anticipo sulla scadenza dei mutui, il capitale erogato da parte delle società veicolo e in tal modo potevano reimpiegarlo in altri prestiti.
IL SECONDO INCONTRO
Nel secondo incontro il dr. Picarelli ha parlato dei rating che apposite agenzie di rating (Standard and Poor’s, Fitch Investors, Moody’s) attribuiscono a società e Stati in base a una valutazione del loro merito di creditizio. La valutazione è migliore, cioè più alta, se il soggetto valutato è economicamente e patrimonialmente più solido. Viceversa il rating è più basso in caso di soggetti economicamente e patrimonialmente più fragili.
Un esempio può essere dato dal raffronto tra i Bund tedeschi e i BTP italiani: i Bund hanno tripla A (AAA), sono considerati sicuri e, quindi, essendo a basso rischio erogano interessi più bassi. I BTP hanno rating più basso (BBB-) e danno interessi più alti. Lo spread misura il differenziale tra i due tassi.
Dopo aver risposto ad altre domande, il dr. Picarelli ha spiegato più in dettaglio la cartolarizzazione detta più sopra.
Le banche costituiscono le SPV (Special Purpose Vehicle, società veicolo) alle quali cedono i mutui. Queste società sono in grado di pagarli collocando sul mercato carta commerciale a brevissima scadenza (tre/sei mesi). Acquistati i mutui dalle banche, le società veicolo li trasformano in titoli di credito (cartolarizzazione) che vendono sul mercato alla massa indistinta degli investitori. Gli acquirenti ricevono cedole di interessi che sono correlate al pagamento degli interessi eseguito dagli originari mutuatari.
Le SPV (società veicolo) impacchettano una quantità di mutui nei titoli frutto della cartolarizzazione. Questo vuol dire che come sottostante dei titoli ci sono mutui di soggetti solvibili e non solvibili. È proprio il mancato pagamento dei mutui da parte della clientela “subprime” che ha determinato il crollo del castello degli “impacchettamenti” e la crisi conseguente.
CONCLUSIONI
Gli incontri con il dr. Picarelli sono stati interessanti e formativi. È stato un po’ difficile seguire i vari argomenti spiegati sia per la velocità con cui parlava sia proprio per i contenuti trattati.
Ringrazio il dr Picarelli e il professor Vento per l’opportunità.
Martina Samson (classe 2B AFM – ITE)
Attività di restituzione del progetto Contemporanea..mente
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