Adam Smith, economista scozzese del XVII secolo, è divenuto famoso anche per un suo pensiero, che la dice lunga sui motivi che muovono l’economia nella società umana:
“Non è dalla benevolenza del macellaio, del birraio o del fornaio che ci aspettiamo il nostro pranzo, ma dalla cura che essi hanno per il proprio interesse. Non ci rivolgiamo alla loro umanità ma al loro interesse personale“. In pratica Smith ci dice che la società è mossa più dalla ricerca del proprio tornaconto che dall’altruismo.
L’egoismo muove quindi l’economia e, secondo Smith, é per questo motivo che i capitalisti (i detentori del capitale ovvero della disponibilità economica) investono in attività ben definite, e a loro più convenienti, per poter quindi aumentare i loro guadagni. Come conseguenza di questo modo di operare, creano benefici che ricadono anche sulla società, anche se non è questa la loro intenzione primaria.
In definitiva gli individui sarebbero spinti da una cosiddetta “mano invisibile”, che li porta ad agire in modo da assicurare tali benefici anche al resto della società, pur perseguendo solamente vantaggi individuali.
Adam Smith elaborò questa sua teoria della mano invisibile, osservando il comportamento dei mercati della Londra del 1700. Secondo Smith, vista la perfezione di questo meccanismo, non è necessario l’intervento dello Stato per apportarvi cambiamenti di qualsiasi genere, ma anzi potrebbe risultare addirittura dannoso, perché andrebbe a interrompere il funzionamento della “mano invisibile”. Tale concezione dell’economia é solo teorica anche perché, come lo stesso Smith ammetteva, potrebbe funzionare solo all’interno di un’economia di mercato caratterizzata dalla “concorrenza perfetta”, condizione di mercato che è praticamente impossibile trovare nella realtà. Infatti la concorrenza perfetta è una forma di mercato in cui gli imprenditori non hanno possibilità di fissare il prezzo di vendita dei beni prodotti, prezzo che è determinato invece dall’incontro della domanda e dell’offerta. La concorrenza perfetta non esiste nella realtà perché nella dinamica dei prezzi interagiscono molti altri fattori, come ad esempio la speculazione finanziaria nella quotazione delle materie prime in Borsa.
Oggi infatti la cosiddetta “Economia Mista” é il sistema capitalistico che caratterizza la maggior parte dei paesi occidentali. Nell’economia mista si ha la “convivenza” tra economia di mercato e regime di concorrenza, con l’intervento dello stato, quest’ultimo finalizzato a promuovere l’efficienza del sistema, la sua equità, la redistribuzione del reddito tramite la leva fiscale, il sistema di welfare state e la sua stabilità economica contro le recessioni.
Lorenzo Gentileschi (classe 1B Afm – ITE)
Progetto Contemporanea..mente: attività di restituzione dell’attività integrativa “Finanza e Il mercato dell’energia”
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