Rodrigo Andrea Rivas è nato a Santiago del Cile il 18 aprile 1947; è stato presidente della Federazione degli studenti nel 1970, anno nel quale ha anche ottenuto la Laurea in Scienze politiche nell’Università del Cile. Successivamente ha occupato diversi incarichi politici e amministrativi dal 1971 al 1973
Da 1974 è esule in Italia, dove è stato redattore per Mazzotta editore a Milano dal 1974 al 1980.
Rodrigo fa parte di una famiglia dove, in base a scelte politiche e culturali, ognuno prende strade diverse. I suoi genitori mettono al mondo otto figli e sei di questi, tra cui lui, lasciano il Cile per vari motivi, mentre due restano nel Paese di prini. Dei cugini materni sappiamo che, purtroppo, cinque o sei di loro sono morti durante i primi tre anni della dittatura di Pinochet (1973-90).
Un accenno alla colonizzazione
Papa Alessandro VI Borgia impone alle potenze coloniali Portogallo e Spagna una suddivisione dei territori con la Bolla Inter Coetra del 1493, favorendo la Spagna poiché era la sua Madre Patria. Nel 1494, con il trattato di Tordesillas, la raja (linea) stabilita con la bolla Inter Coetra viene spostata verso occidente: la parte ad est della raja spettava al Portogallo, quella ad ovest alla Spagna. Con questa decisione, il Portogallo si impossessa del Brasile, che comprende un territorio molto esteso e ricco di risorse naturali, grande circa 30 volte l’Italia. Nelle colonie si svilupparono grandi piantagioni di canna da zucchero, un prodotto pregiato. Erano presenti inoltre numerose miniere; i minerali più ricercati erano l’oro e l’argento
Gli USA sono stati il primo Paese a dichiarare l’indipendenza nel continente americano (1776), mentre Haiti è stato il primo in America Latina a svincolarsi dal giogo coloniale (1804) e ad abolire la schiavitù (1972), sotto la guida di Toussaint Louverture, il capo della rivoluzione. Tuttavia, questo Paese è tristemente noto anche per avere il PIL più basso e le peggiori condizioni sociali in America. Questo primato negativo è causato dalla presenza in passato di pesanti debiti che imposti dalla Francia al momento dell’indipendenza l’hanno gravata fino alla metà del ‘900. Nell’Ibero-America, all’inizio dell’800 si accendono due fuochi principali per la rivoluzione: Simon Bolivar, conosciuto come “El Libertador” fonda la Grande Colombia (carta 1), che comprende i territori attuali di Ecuador, Venezuela, Colombia e Panama; e Jose de San Martin, che impone l’indipendenza al Perù. Nel 1821, Augustin dichiara l’indipendenza del Messico, che diventa un Impero comprendendo anche i Paesi dell’istmo Centroamericano.
L’America Latina oggi
L’America Latina o Ibero-America è una macroregione del continente americano. Comprende 33 Stati e si estende dal Messico fino alla Terra del Fuoco, il luogo più meridionale del continente. Ha una popolazione di circa 650 milioni di persone, le lingue più diffuse sono lo spagnolo e il portoghese, nonostante esistano numerosi dialetti locali e lingue anche delle popolazioni amerindie. La religione più diffusa è il Cattolicesimo. In America Latina, e soprattutto in Cile, sono presenti numerose popolazioni che si sono fuse tra loro nel corso degli anni formando quindi il cosiddetto “Melting Pot”. Tra i popoli immigranti, troviamo anche gli italiani, che si concentrano nella capitale argentina di Buenos Aires e a San Paolo del Brasile, dove ne sono registrati circa 5 milioni proveniente dal nostro Paese.
In conclusione, la storia dell’America Latina è stata plasmata da una complessa intersezione di fattori etnici, sociali, politici ed economici. Attraverso secoli di cambiamenti e sfide, la regione ha affrontato processi di colonizzazione, lotta per l’indipendenza, instabilità politica, conflitti sociali e un certo grado sviluppo economico. L’eredità delle diverse culture indigene, degli imperi coloniali e delle lotte per l’uguaglianza ha contribuito a definire l’identità latinoamericana.
Nonostante le difficoltà sociali e le disuguaglianze persistenti, l’America Latina ha dimostrato una resilienza straordinaria contro i fenomeni avversi che l’hanno afflitta nei secoli: dalla colonizzazione alla schiavitù, dalle dittature militari alle ingiustizie sociali.
Oggi, mentre guarda al futuro all’alba di una nuova stagione di governi progressisti sancita dal ritorno di Lula alla presidenza del Brasile, l’America Latina si impegna a promuovere la stabilità politica, l’integrazione regionale, il progresso economico e la lotta alle criticità sociali, con l’obiettivo di costruire una società più equa e inclusiva per tutte le sue popolazioni.
Carta 1: la Grande Colombia (1919-1931) voluta da Simon Bolivar
Fabrizio Cioppi (classe 2A Afm – ITE)
Progetto Contemporanea..mente, attività di restituzione dell’incontro con l’intellettuale cileno Rodrigo Rivas
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