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Mercato del gas e del petrolio. La legge della domanda e dell’offerta. Rivoluzione industriale e capitalismo

20 Gennaio 2023 by admin_rapsodia Lascia un commento

Finanza e mercato dell’energia

Giovedì 27 ottobre 2022 è venuto all’istituto Galilei Pacinotti, l’esperto di questioni economiche e finanziarie, dottor Raffaele Picarelli, che ci ha parlato del mercato del gas e del petrolio e della legge della domanda e dell’offerta.

Il dottor Picarelli è partito col dirci che esiste un mercato dell’energia e del gas, che si basano sulla legge della domanda e dell’offerta, che non riguarda solo il gas, ma ogni bene economico (se la domanda aumenta e l’offerta resta invariata il prezzo aumenta). Gli economisti classici teorizzano la capacità di autoregolazione del mercato, la cosiddetta mano invisibile, ma in realtà il mercato del gas e del petrolio non hanno nessuna razionalità perché vi opera la speculazione finanziaria.

Poi abbiamo parlato del fatto che il gas è arrivato a costare in agosto ben 346 euro MegaWatt all’ora e molti dicono a causa della guerra Ucraina-Russia oppure che c’è tanta domanda, ma la risposta giusta è inconfessabile perché la domanda si era impennata già prima della guerra nella fase di ripresa post covid, mentre l’offerta non è aumentata, al contrario le catene di approvvigionamento si sono interrotte, anche se temporaneamente o hanno avuto seri intralci.

La vera causa appunto dell’impennata è la speculazione finanziaria. Speculazione letteralmente significa scommessa, previsione, ed in questo caso gli speculatori finanziari, soggetti che investono grandi capitali nei vari mercati per conseguire profitti hanno previsto, cioè scommesso, su un aumento futuro.

La Norvegia è il Paese europeo che ha avuto il maggior beneficio dal folle incremento del prezzo del gas, perché oggi è il principale esportatore europeo. Il mercato principale europeo dove avvengono le compravendite del gas è il TTF (Title Transfer Facility) di Amsterdam che è un mercato virtuale che è stato creato nel 2004 a seguito di una decisione politica.

Esistono altri due mercati principali del gas uno è in Germania a Lipsia e l’altro negli USA.

Di tutte le compra-vendite effettuate con contratti futures nel mercato TTF solo l’1% viene portato a termine vale a dire si chiudono con la “consegna fisica” dell’asset, del bene. Gli altri contratti vengono annullati con le operazioni contabili (contratti di carta) nelle Clearing House, cioè stanze di compensazione.

L’aumento sconsiderato del prezzo del gas ha creato gravi problemi alle imprese soprattutto a quelle energivore, vale a dire che consumano tantissima energia, come l’industria siderurgica, metallurgica o quella della carta.

Il prezzo del gas, del petrolio e del carbone ha inoltri riflessi sul costo dell’energia elettrica perché viene prodotta nelle centrali termoelettriche con questi combustibili fossili, pertanto i cittadini pagano più caro non solo il gas ma anche la corrente.

Per rimediare alle distorsioni create dalla mano invisibile che ha spinto i prezzi alle stelle hanno tentato di mettere un tetto a prezzo del gas, poi fissato a 180 euro a MGW-h che però è troppo alto per poter dare effetti positivi.

 

La crisi dei mutui “Subprime”

Negli USA, nel 2007/2008 prese avvio la crisi dei mutui “Subprime” i quali erano mutui concessi ai clienti non primari, cioè non affidabili che scatenò una grave crisi economica che travolse soprattutto le economie occidentali. La deflazione degli anni seguenti fu uno degli effetti più importanti della crisi “Subprime”. Si tratta, al contrario dell’inflazione, di un generalizzato calo dei prezzi. Per contrastarla fu introdotta da tutte le banche occidentali (BCE, FED, Bank of England, Bank of Japan), il “quantitative easing”, cioè una massiccia immissione di denaro nel sistema economico. A tale scopo le banche centrali “creano” moneta, quindi il calo dei prezzi le banche centrali cercarono di combatterlo con questa operazione detta non convenzionale ma non ebbe risultati importanti. I prezzi hanno iniziato a rialzarsi, anche troppo, solo con la ripresa post covid.

 

La rivoluzione industriale e la nascita del capitalismo

La Rivoluzione industriale rappresenta uno spartiacque fondamentale nella storia dell’umanità, grazie a questa ci sono stati dei cambiamenti:

  1. nascono gli opifici cioè le prime fabbriche
  2. cambia la fonte energetica (nasce dunque la macchina a vapore)
  3. la produzione di serie
  4. la ricerca di mercati come sbocchi di vendita per la grande quantità di merci prodotte
  5. nasce il sistema economico attualmente dominante, il capitalismo

Prima del capitalismo i sistemi economici erano fondati sul circuito M-D-M cioè vendo merce che produco, ottengo denaro e compro altra merce che mi serve.

Col capitalismo il circuito economico diventa D-M-D1 cioè investo denaro nell’attività produttiva, vendo la merce prodotta e ottengo più denaro di quello investito.

La produzione seriale risulta centrale nel sistema capitalistico

Nel capitalismo il profitto è la differenza che c’è fra il denaro e la merce, per realizzarlo devo produrre e vendere merce (metamorfosi del capitale), con un guadagno. La base del profitto, per l’economia classica, è nella legge del valore. 

Il modo di produrre nel sistema capitalistico ha le sue leggi che sono studiate da oltre un secolo e mezzo.


Cassandra Testardi (classe 1B AFM – ITE)

Attività svolta nell’ambito del progetto Contemporanea..mente in qualità di approfondimento di Geografia economica dal titolo “Finanza e mercato dell’energia”

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Archiviato in:FOCUS – APPROFONDIMENTI PROGETTO "CONTEMPORANEA…MENTE"

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