L’ex attaccante storico, simbolo della Nazionale e di Sampdoria, Juventus, Chelsea e Cremonese, se n’è andato il 6 gennaio 2023 all’età di soli 58 anni. Era ricoverato da tempo presso l’ospedale “The Royal Marsden” di Londra, dove viveva con la famiglia.
Vialli non è stato solo un calciatore, ma anche un allenatore, un dirigente sportivo e il capo della delegazione italiana; è stato uno degli uomini più apprezzati nel mondo del calcio italiano. Tra i migliori centravanti degli anni ‘80 e ‘90 del XX secolo, rientra nella cerchia dei giocatori che hanno vinto tutte e tre le principali competizioni UEFA. Nel 2015 è stato inoltre inserito nella Hall of Fame del calcio italiano.
Anche se ha giocato in anni per noi lontani, Gianluca Vialli fa parte della storia del calcio ed è sconcertante pensare che non ci sia più. Le parole usate dalla famiglia nel dare la notizia della sua morte e quelle dell’allenatore Roberto Mancini, amico fraterno di Vialli, ne hanno evidenziato la dignità e il coraggio, quelle doti che servono per affrontare le vere sfide della vita e che, nelle partite in campo e in quella con la malattia, lo hanno reso e lo rendono un esempio per noi.
Michele Stefanini (classe 4B – liceo classico)
Lascia un commento