Nel giugno del 2021 iniziano gli Europei di calcio, attesi da un anno intero a causa dell’emergenza COVID-19 e tutti davano per spacciata la nostra nazionale.
Inizia la prima partita, in cui l’Italia agilmente vince per tre reti a zero contro la Turchia e così, partita da dopo partita, passiamo i gironi a punteggio pieno, come primi.
Escono i sorteggi: dobbiamo giocare contro l’Austria che, a tempi regolamentari scaduti, segna il gol del vantaggio, ma viene annullato subito dopo grazie al VAR (Video Assistant Referee). Dopo due minuti, con un cross perfetto di Leonardo Spinazzola, il nostro giovane Federico Chiesa la insacca, passando così ai quarti. Giochiamo quindi contro il Belgio e, con passaggi veloci e tiri ben angolati, riusciamo a battere la squadra prima nel ranking FIFA.
Ora tutti credono nell’impresa e, con grinta e tenacia, battiamo anche la Spagna, accedendo cosi alla finale, che verrà giocata contro l’Inghilterra, nel tempio del calcio inglese, lo stadio di Wembley. Inizia la partita finale e tutti erano lì per vincere, ma, dopo un minuto, segna l’Inghilterra. Sembrava che il lavoro svolto nei giorni precedenti fosse sfumato nel vuoto quando, dopo una mezz’ora di gioco, l’Italia pareggia.
La partita prosegue nei tempi supplementari e l’epilogo di questa impresa si ha con i calci di rigore, dove il nostro mitico portiere, Gianluigi Donnarumma, para il rigore al giocatore dell’Inghilterra. E, dopo 67 anni, abbiamo vinto di nuovo un campionato europeo, beffando gli inglesi e facendo gioire 60 milioni di italiani.
Fabrizio Maltomini (classe IC – Liceo Classico)
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