Anche quest’anno ho avuto modo di recarmi al Pisa Book Festival, dove ho assistito a una presentazione e sono andata alla ricerca di libri a cui ritengo sia giusto dare più visibilità.
La presentazione che ha suscitato in me più interesse è stata quella relativa al libro “Malaspina”, scritto da alcuni detenuti del carcere Don Bosco di Pisa nell’ambito di un progetto di scrittura a cui gli stessi detenuti hanno partecipato sotto la guida di volontari e con l’aiuto della dott.ssa Casini, giornalista de La Nazione, e del dottor Bulzomì, curatori del libro. Questo romanzo si iscrive in un percorso progettuale già attivo da tre anni e, come è stato definito dai curatori, è il più ambizioso in quanto si concentra completamente sul carcere, a differenza dei primi due che sono stati rispettivamente pensati come una raccolta di favole e un’antologia solo parzialmente incentrate sulla vita in cella.

“Malaspina” racconta del furto della reliquia della corona di spine di Cristo, furto sul quale tutti i detenuti si perdono ad indagare: nessuno sa la verità, ma tutti fanno ipotesi e credono di aver intuito qualcosa. È questo ciò che penso renda interessante la storia: la ricerca della verità, la creazione di ipotesi, e sopratutto il mistero. Come amante dei gialli posso dire di voler dare fiducia a questo libro, e soprattutto che quando avrò un ritaglio di tempo lo leggerò senza alcun dubbio.
Una volta finita la presentazione ho deciso di farmi un bel giretto rilassante di un’intera ora a cercare libri su cui scrivere, e ne ho trovati di magnifici.
Inizio subito descrivendo brevemente la trama di “Oltre” di Giorgia Cozza (pubblicato il 23 agosto di quest’anno): è un fantasy ambientato in un mondo surreale, un limbo, dove si trovano le persone morte che hanno lasciato qualcosa a metà. Una sorta di seconda occasione in cui la protagonista Vaol si ritrova credendo di sognare, almeno finché non arriva Hans, un ragazzo che le spiega dove si trova e cosa sta succedendo in quel mondo: una guerra, combattuta dai Primi, che vogliono schiavizzare i nuovi arrivati, e appunto dagli Ultimi arrivati, fazione oltre tutto capeggiata dal padre della protagonista, che quest’ultima ritrova nel limbo dopo la sua morte avvenuta due anni prima. Vaol si schiera dunque con gli Ultimi arrivati, aiutandoli come può e innamorandosi nel mentre di Hans.
Nonostante la storia sia ambientata in un mondo surreale (genere dal quale di solito mi tengo lontana), il libro mi ha incuriosita per il tema della ribellione (sempre molto stimolante per me), e soprattutto per la componente romantica, a cui devo dire difficilmente resisto. Di conseguenza non ho scelta; devo leggere un libro apparentemente così bello, e vivere quella storia godendomela più che posso.
Ecco qui il link a due recensioni che vi aiuteranno a capire se il libro vi interessa o meno: https://www.ibs.it/oltre-libro-giorgia-cozza/e/9788885516373/recensioni
Abbiamo poi il secondo libro della saga di Ulfhednar War, “I Figli di Cardea”, uscito il 10 maggio sempre di quest’anno. È appunto il seguito del primo libro (che ho presentato nell’articolo del Pisa Book Festival dello scorso anno) e, rispetto alla precedente storia, presenta una situazione tesa. Troviamo infatti il branco del Vello d’Argento senza Ascanio e Daniel (protagonisti del primo volume), il primo scomparso e il secondo impegnato ad addestrare nuovi membri del branco. Arriva tuttavia un secondo branco, e un’organizzazione che perseguita l’obbiettivo di eliminare i non umani; di qui la decisione di attaccare. In questo romanzo sembra inoltre che ci siano meno flashback rispetto al primo, e un ritmo più sostenuto a causa della mancata necessità di spiegare personaggi che già sono conosciuti al pubblico fin dal primo capitolo. Una trama così io la definirei molto interessante; non vedo l’ora di “esaminare” il romanzo da cima a fondo.
Link di una recensione: https://infinitiuniversifantastici.blogspot.com/2018/10/recensione-i-figli-di-cardea-ulfhednar.html
Lascia un commento