In occasione della sedicesima edizione del Pisa Book Festival, sabato 10 novembre, alcuni alunni della classe ID del nostro liceo hanno presentato il libro “Cinque cerchi e una stella” (ADD) scritto da Andrea Schiavon. Qualche settimana prima agli studenti era stata proposto di leggere il libro per poi avere la possibilità di recensirlo e di presentarlo proprio in presenza dello stesso autore; gli studenti con entusiasmo hanno accettato la proposta leggendo il libro e informandosi anche sulla vita dello stesso Schiavon per poter scrivere la presentazione al meglio.
Il libro “Cinque cerchi e una stella” racconta dell’incredibile vita del dottore, militare e marciatore Shaul Ladany.
La narrazione si apre in medias res con l’attentato di Settembre Nero, un’organizzazione terrorista palestinese, alle olimpiadi di Monaco del ’72 contro la squadra israeliana. Per fortuna Shaul si salva, ma sarà uno tra i pochi sopravvissuti. Dopo la descrizione di tale evento, con un flashback l’autore inizia a raccontare tutta la vita di Shaul Ladany, a partire dalla difficile infanzia a causa delle leggi razziali promulgate contro gli ebrei durante la seconda guerra mondiale.
Fuggito dal paese in cui era nato, a otto anni Shaul viene deportato nel campo di concentramento di Bergen Belsen; nonostante la terribile esperienza, riesce di nuovo a salvarsi, anche grazie alla posizione privilegiata del padre. In seguito alla fuga dal campo di concentramento, Shaul e la famiglia si trasferiscono più volte fino ad arrivare in Israele, la loro nuova patria. Lì Shaul ha la possibilità di proseguire i suoi studi, diventando professore; presta inoltre servizio militare ma si accorge ben presto che non fa per lui obbedire a inutili comandi come avrebbe dovuto fare, e scopre la sua passione per la marcia.
L’esordio di Shaul come marciatore non è dei migliori, come si potrebbe pensare, al contrario è segnato da ripetute sconfitte. La forza di quest’uomo consiste proprio in questo: Shaul è una persona normale, non è un genio ma riesce a fare la sua carriera e diventare professore emerito dell’università; non è naturalmente portato alla marcia ma, con una tenacia sorprendente, riesce a conseguire i migliori risultati anche in quel campo. Non è un soldato rigido e obbediente, ma va in guerra a dispetto di ogni condizione sfavorevole, più volte contribuendo alla vittoria del suo esercito.
La vita di Shaul adulto ci appare come un frenetico susseguirsi di impegni, gare e lezioni, guerre e allenamenti, vicende familiari e ricerche universitarie. Sempre in viaggio da un paese all’altro, da una gara all’altra e da un’università a un’altra. Shaul non trascura mai niente, riuscendo a portare avanti tutto, partecipando due volte alle Olimpiadi, quelle di Monaco e quelle del Messico, e superando tutti gli ostacoli che puntualmente la vita gli pone davanti, in ultimo anche il cancro.
Oggi Shaul ha 82 anni, fa ancora le sue ricerche all’università e ogni anno, per il suo compleanno, percorre un numero di chilometri pari al numero dei suoi anni, marciando quindi sempre un chilometro in più.
La storia di Shaul è stata da tutti seguita con interesse ma altrettanto partecipate sono state le domande rivolte all’autore del libro. Ad Andrea Schiavon è stato chiesto quale fosse l’origine dell’ispirazione a scrivere la storia di Shaul e se la tale storia avesse avuto un’influenza sul suo modo di pensare. Schiavon ha indicato come fonte d’ispirazione un articolo nel New York Times scritto proprio su Shaul; la tenacia di Shaul, sempre pronto ad affrontare sfide e a superarle, ha influenzato particolarmente il pensiero dell’autore, e non solo. La storia di Shaul ci dovrebbe servire come esempio per trovare la forza che c’è in tutti noi per affrontare le difficoltà con serenità e con coraggio. Shaul ci insegna a marciare verso la meta speditamente e con determinazione , senza mai fermarci di fronte agli ostacoli in cui ci imbattiamo.
Carla Bilotti – Emma D’Ascenzi-Max Dennis Pilkington (ID)
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