Martedì 11 settembre, al cinema Arsenale di Pisa, si è tenuto l’evento “Verso quel ramo- I promessi Sposi in anteprima” organizzato dagli studenti della scuola Normale superiore. Ospite della seconda giornata è stata Paola Pitagora, interprete nel 1967 del ruolo di Lucia Mondella nello sceneggiato della RAI diretto da Sandro Bolchi.
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Come giornaliste di Rapsodia, insieme agli organizzatori, abbiamo avuto la possibilità di incontrare l’attrice prima dell’evento. Dalle 17 siamo state ospiti della Scuola Normale nell’attesa dell’attrice. Una volta insieme, abbiamo potuto conoscerla da vicino e dal breve colloquio che abbiamo avuto con lei abbiamo scoperto una persona affabile e spiritosa. Paola Pitagora è rimasta molto affascinata da Pisa e, nel passare attraverso la città e le sue bellissime vie per raggiungere il cinema Arsenale, ha confessato di ritenere Piazza dei Cavalieri “la piazza più bella del mondo”.
Arrivati al cinema, colmo di spettatori in attesa dell’ospite, l’attrice ha preso subito posto dinnanzi alla platea e, dopo una breve introduzione dello studente Daniele Musto, ha iniziato la sua lettura di due passi del romanzo di Manzoni, interpretando i brani dei capitoli dedicati alla vita tormentata della Monaca di Monza e alla peste a Milano, con particolare attenzione al passo sulla morte della piccola Cecilia. Con la sua capacità interpretativa, Paola Pitagora ha saputo emozionare il pubblico che, interessato e partecipe, le ha posto numerose domande.
Una delle domande, posta da un’insegnante, è stata su come ella avesse fatto a non commuoversi leggendo il passo su Cecilia; la risposta è stata inaspettata poiché Paola Pitagora ha confessato che quella era stata la prima lettura del testo alla fine della quale non aveva pianto. Una riflessione fatta emergere dal presentatore è stata sull’adattabilità dell’opera di Manzoni ad essere messa in scena, ad eccezione del passo sulla monaca di Monza; tuttavia la risposta dell’attrice è stata discordante, in quanto riteneva che l’intera opera fosse perfetta ad essere recitata. L’ultima domanda è stata posta da noi, su richiesta dell’attrice, a cui abbiamo chiesto la prima impressione avuta con il romanzo dei Promessi Sposi, e cosa pensasse sul personaggio di Lucia, che in seguito avrebbe interpretato e che, invece, nella nostra classe, è stato particolarmente criticato per la sua vena quasi vittimistica e la continua passività con cui è solita, almeno dal nostro punto di vista, affrontare tutto il susseguirsi di vicende e problemi che la riguardavano in prima persona, al contrario della monaca di Monza che con i suoi tormenti, il suo spirito di ribellione, tutti i soprusi subiti ha suscitato una particolare ammirazione da parte di tutta la classe. L’attrice, però, non si è mostrata d’accordo con la nostra osservazione su Lucia, della quale ammirava la forza e la costanza, ma ha confessato di non aver apprezzato da subito il romanzo dei Promessi Sposi.
In seguito ad un lungo applauso, che ha dimostrato l’apprezzamento del pubblico, l’incontro si è concluso con la proiezione del terzo episodio, riguardante la monaca di Monza e il suo incontro con Lucia, tratto dallo sceneggiato della RAi trasmesso nel 1967 (qui il link per rivedere le puntate su Rai Play).
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Articolo di Emma D’Ascenzi e Carla Bilotti
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