In data 4 marzo 2024 la Francia è diventata il primo paese al mondo ad aver approvato l’introduzione del diritto all’interruzione volontaria di gravidanza nella propria Costituzione, un evento importante che potrebbe segnare una svolta decisiva nella storia dei diritti delle donne.
La proposta, acclamata dallo stesso presidente della repubblica Emmanuel Macron, è stata approvata da 780 dei 925 parlamentari francesi, deputati e senatori, riuniti congiuntamente nel palazzo di Versailles e verrà applicata con la modifica testuale dell’art. 34 che da adesso reciterà: “La legge determina le condizioni nelle quali si esercita la libertà della donna, che le è garantita, di ricorrere all’interruzione volontaria della gravidanza”.
Tutto ciò accade ben 619 giorni dopo quel celebre e mal visto 24 giugno 2022, in cui la Corte Suprema degli Stati Uniti d’America ha votato a favore dell’abolizione della celebre sentenza Roe vs Wade, con cui quella stessa istituzione aveva legalizzato il diritto all’aborto nel 1973. Mentre alcuni Paesi, come la Spagna, si preparano a seguire l’esempio francese e altri, come USA e Ungheria, fanno passi indietro in merito alla questione, il premier del partito Renaissance, Gabriel Attal, dichiara: “In un momento in cui i diritti della donna sono minacciati in tutto il mondo, la Francia si alza e si pone all’avanguardia del progresso” e ancora, la ministra della parità di genere Aurore Bergé si augura che quanto avvenuto nel suo Paese possa essere d’ispirazione per gli altri stati.
Nonostante l’opposizione dei partiti più conservatori e dei membri di spicco del clero, l’annuncio dell’approvazione del disegno di legge è stato accolto da lunghissimi applausi dei parlamentari e dalle urla di gioia di coloro che si erano riuniti intanto in Place du Trocadéro davanti al maxischermo collegato in diretta con Versailles. Ed ecco poco dopo illuminarsi la Tour Eiffel sulla quale compare lo slogan simbolo della lotta per la legalizzazione dell’aborto: “My body my choice, Mon corps mon choix”, ovvero “Mio il corpo, mia la decisione”.
Nicole Schiavone (classe 4C – liceo classico)
Lascia un commento