Di recente ho avuto modo di conoscere Eleonora Bologna, direttrice dei corsi dedicati alla disciplina del nuoto paralimpico toscano. Dopo esserci parlate, le ho proposto di farmi intervistare alcuni dei ragazzi della sua squadra, oltre che lei stessa, perché credo che questo sia un argomento estremamente interessante e che necessiti di molta più visibilità.
Ecco quindi l’intervista alla responsabile e allenatrice Eleonora Bologna e agli atleti Sofia Joyella Gagliardo Guerrieri, Pietro Passerini e Tommaso Bertini.
Alla responsabile: “Come è nata la vostra società?”
Eleonora Bologna: “La nostra società si chiama Toscana Disabili Sport ed è nata nel 2016, quando si occupava solo di basket in carrozzina. Dopodiché si è aggiunto anche il nuoto assieme ad altri sport, ed io ho iniziato ad allenare qui nel 2018 dopo aver fatto il corso di istruttore paralimpico. All’inizio c’era solo Sofia tra i nostri atleti; in seguito si è aggiunto Tommaso e per ultimo Pietro. Abbiamo iniziato un po’ per gioco nel gennaio 2019, per poi fare i campionati a marzo e da lì non ci siamo più fermati.”
Agli atleti: “Da quanto tempo fai parte della società Toscana Disabili Sport? Che specialità pratichi?”
Sofia: “Faccio nuoto dal 2019 e pratico principalmente delfino e stile libero, anche se sto sperimentando con dei nuovi stili, come lo stile a rana.”
Pietro: “Pratico nuoto per la Toscana Disabili Sport dal 2020, anche se a causa della pandemia mi sono fermato ricominciando seriamente a gennaio 2021. Le mie specialità sono stile libero e rana.”
Tommaso: “Ho iniziato a nuotare da piccolo per fare fisioterapia, passando all’agonismo ed alle gare con la Toscana Disabili Sport nel 2019. In genere faccio due stili principali, cioè stile libero e rana alle rispettive distanze, 50 e 100 metri.”
“Come hai scelto questo sport?”
Sofia: “A dire il vero non l’ho propriamente scelto. Prima praticavo basket in carrozzina sempre con la Toscana Disabili Sport e dopo due anni mi hanno fatto provare nuoto, e mi sono appassionata.”
Pietro: “In realtà è una storia un po’ lunga. Inizialmente praticavo basket in carrozzina, e quando la Toscana Disabili Sport è diventata un’associazione polisportiva ho iniziato anche nuoto, pallanuoto e sitting volley. Ogni anno, d’estate, la TDS in collaborazione con un’altra associazione organizza una manifestazione chiamata Sottogamba Game: lì ho conosciuto Tommaso Bertini, che mi ha convinto a iniziare nuoto in maniera più seria.”
Tommaso: “Come ho detto, ho iniziato a nuotare per necessità. Mi sono avvicinato a questa associazione perlopiù per amicizia, quando un mio amico mi ha proposto di iniziare a nuotare con lui.”

“Hai mai pensato di lasciar perdere lo sport, magari perchè pensavi di non essere in grado?”
Sofia: “Non ho mai pensato di volerlo lasciare davvero perché lo sport ha sempre fatto parte di me, anche se ammetto di aver pensato a come sarebbe la mia vita senza. Ma credo che ogni atleta abbia dei momenti così, non ho mai creduto veramente nel mollare.”
Pietro: “In realtà non ho mai pensato di lasciar perdere lo sport totalmente, e prima di entrare nella TDS ho provato tanti altri sport. Tuttavia non ho mai trovato una situazione dove riuscivo a durare nel tempo: ho sempre fatto sport ma ad intermittenza perché non mi trovavo bene o mollavo alle prime difficoltà. Con il nuoto questo non è mai successo ed ho trovato quella sicurezza che prima non avevo. Mollare non è un’opzione, ora.”
Tommaso: “Domanda un po’ particolare. Sono una persona molto forte di solito, ma nell’ultimo periodo ho avuto diversi infortuni e continuare è stato difficile. In più mi sono operato da poco e la cosa non ha migliorato la situazione anche se ovviamente la voglia di farsi valere c’è sempre, perché il nuoto è praticamente una necessità. Quindi non credo proprio di poter mollare, o almeno non per adesso.”
“Cosa significa per te fare sport?”
Sofia: “Per me fare sport ha un sacco di significati, tante persone diverse hanno motivazioni diverse, come lo stare meglio fisicamente o mentalmente, oppure distrarsi o migliorarsi. Credo che fare sport voglia dire sia stare bene con se stessi che con gli altri perché ti insegna a stare in una comunità.”
Pietro: “Lo sport è prima di tutto un divertimento, e credo che sia anche una valvola di sfogo ed espressione di se stessi. Tante volte lo sport per disabili viene classificato come diverso, ed in altre società ero condizionato da questo punto di vista, ma adesso ho trovato un posto dove posso esprimere liberamente tutta la mia forza. In più sono una persona molto competitiva, quindi penso che lo sport voglia dire anche competizione ma soprattutto amicizia, perché qui ho conosciuto quelli che sono i miei migliori amici.”
Tommaso: “Innanzitutto lo sport per me è uno sfogo a livello fisico. Trovo che sia un modo per esprimersi nella propria diversità, e vedere i buoni risultati porta grande soddisfazione a me e a chi mi è vicino. Lo sport mi aiuta molto anche nella vita quotidiana, perché mi aiuta a gestire l’ansia e la pressione.”
Ginevra Ricci (classe 3D – liceo classico)
Complimenti Ginevra! Una bella intervista.
Un caro abbraccio
Caterina