Il progetto “Cicogne Nere” è un progetto che ti aiuta a riflettere e a guardare ciò che succede con occhi diversi la realtà dell’immigrazione e gli aspetti ad essa collegati. Spesso la realtà sui media è descritta in maniera non del tutto veritiera e non tutte le informazioni vengono dette ma solo quelle che convengono. Coloro che sono costretti ad emigrare non lo fanno per motivi banali visto anche la difficoltà e i problemi del lungo viaggio ma per motivi molto concreti quali: guerre, malattie e povertà dilagante. L’immigrazione da parte di persone africane in Italia ha numeri in percentuali molto bassi rispetto al fenomeno generale ma viene molto ingigantita e sembra quasi che gli immigrati siano solo loro o che siano la percentuale maggiore, nonostante di fatto sia il contrario. Gli immigrati africani sono diventati un oggetto di propaganda politica, come già successo nel passato dove i più deboli e i presenti in minor entità vengono presi come nemico comune. Anche l’espressione, usata da molti e di frequente, “ci rubano il lavoro” non trova corrispondenza nella realtà perché gli immigrati sono impiegati in lavori che gli italiani non vogliono svolgere e molte volte vengono assunti con paghe inferiori rispetto a quelle di un lavoratore italiano. Gli africani vogliono guadagnarsi da mangiare e condizioni migliori per vivere e lo fanno tramite lavori anche molto faticosi senza “rubare” niente a nessuno.
I mezzi di comunicazione non danno a volte notizie veritiere riguardo la questione immigrati e molto spesso sui media i “pezzi giornalistici” vengono tagliati su misura per orientare le scelte in modo strumentale. Ogni fatto di cronaca che ha per protagonista un immigrato viene ingigantito perché qualcuno vuol far passare un messaggio negativo sul fenomeno migratorio e presentare i migranti come il “nemico comune”.
Tanto più per questo la scuola deve essere aperta, accogliente e inclusiva: tutti devono farne parte, senza considerare colore della pelle, lingua, religione ed etnia. È grazie all’integrazione e allo scambio interculturale che una persona si arricchisce, ampliando la propria cultura e divenendo una persona migliore. Ogni forma di razzismo deve essere condannata e rifiutata, anche se purtroppo si assiste oggi a una tendenza contraria.
Il progetto “Cicogne Nere” ci ha aiutato a riflettere sulla questione dell’immigrazione in tutta la sua complessità e senza gli stereotipi che vediamo ogni giorno; con occhi diversi, questa volta abbiamo sentito la voce degli altri, di un immigrato, e tutti abbiamo pensato cosa avremmo fatto al posto loro, al posto suo. Invece di respingerli ed insultarli, bisognerebbe immedesimarsi e cercare di capire quello che provano le persone che per disperazione abbandonano il loro paese.
L’Africa, come abbiamo visto anche dalle fotografie del fotoreporter Fabrizio Sbrana durante l’incontro finale (per altro molto belle), è una terra meravigliosa e con molte risorse e i cui popoli sono sempre stati sfruttati dalle multinazionali. Non è possibile non riflettere sul perché la gente scappi da una terra così bella.
Questo progetto mi ha aiutato a capire tanti aspetti che in precedenza non avevo ben chiari e ho capito la forza sia fisica che di volontà di coloro che, senza sapere cosa accadrà in futuro, si mettono su un barcone in cerca di condizioni migliori di vita e, alla ricerca della vita, rischiano la morte.
Il progetto “Cicogne Nere” si ispira al libro omonimo, il cui titolo è legato agli uccelli che Abdel nell’attraversata del deserto ha trovato morti sulla sabbia infuocata dal sole, è scritto in modo molto toccante e in grado di far capire molti aspetti del fenomeno migratorio.
Il progetto è una proposta didattico-culturale che estenderei a tutte le classi per permettere a tutti i miei compagni di capire davvero la realtà dei fatti e di prendere consapevolezza capire che ciò che ci viene raccontato è spesso falso. È un progetto che ti regala tante emozioni e ti cambia la visione dei fatti smontando i pregiudizi.
Alessio Petrini – classe 2 b (ITE)
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