Anche quest’anno, come gli altri anni, abbiamo avuto la possibilità di assistere alle prove dello spettacolo teatrale degli studenti della Scuola Normale Superiore che mettono in scena, da sei anni, un’opera antica.
Gli studenti hanno deciso, quest’anno, di mettere in scena per al festival del teatro accademico che si terrà a giugno la commedia “Uccelli“ di Aristofane. Nell’antica Grecia la commedia aveva un ruolo fondamentale poiché affrontava temi di attualità senza paura delle conseguenze ed Aristofane è un autore molto importante nella produzione drammatica, tanto più in quanto unico autore di testi comici traditi a noi integralmente. “Uccelli” è un’opera molto interessante ma molto complessa poiché affronta temi diversi e dalle molteplici implicazioni come quello della proprietà, affrontato anche da Orwell in “La fattoria degli animali“.
Le prove del 16 marzo sono state molto interessanti e molto divertenti. Il regista, Alessandro Maggi, e l’aiuto regista, Francesco Morosi, hanno usato un linguaggio diretto e anche ‘parolacce’ nel costruire con gli attori le strategie per interpretare al meglio la scena. Gli attori, durante le prove, sono sembrati molto rilassati tranquilli e felici poiché il recitare rende tutti più felici, come dichiarato da loro stessi. A differenza di quanto si potrebbe immaginare quando si assiste a uno spettacolo teatrale, non è affatto facile costruire una scena.
Durante la sessione di prova a cui abbiamo assistito, ho compreso le difficoltà che devono affrontare sia gli attori sia il regista poiché devono decidere i movimenti che deve fare un personaggio, le loro posizioni sul palco, i tempi che devono impiegare per una battuta e il tipo di intonazione della voce che, insieme all’espressione del volto, devono assumere.
E così abbiamo visto un Tereo sempre più entusiasta dello stile di vita degli uccelli ma a poco a poco sempre più consapevole che il suo potere sta per o è già di fatto finito; un Euelpide che non ne può più di sentire da Tereo affermazioni assurde (una vita senza denaro!) e che ormai spazientito cerca di andarsene ma viene trattenuto da un astuto Pisitero che elabora un piano geniale: fondare una nuova città che stia tra terra e cielo e possa così intercettare il fumo dei sacrifici fatti dagli uomini per gli dei.
Non saprei dire quante volte gli attori hanno ripetuto le stesse battute; in circa due ore la scena è stata montata con un’attenzione meticolosa al dettaglio e a cosa trasmettere agli spettatori. Tereo considera straordinario il fatto che tra gli uccelli non faccia uso del portafogli perché il denaro non serve ma per gli uomini serve ed è molto importante. Pisetero elabora un piano affinché gli dei dipendessero dagli stessi Uccelli, essendo nati prima degli dei.
Al progetto teatrale della Scuola Superiore Normale non partecipano soltanto studenti di lettere classiche ma anche di altre materie. Mi fa molto piacere che il progetto sia aperto a tutti gli studenti poiché tutti gli studenti della scuola hanno la possibilità di conoscere l’eterna letteratura greca.
Lo spettacolo sarà messo in scena probabilmente a Giugno di fronte al magnifico Palazzo Carovana, collocato in Piazza dei cavalieri.
Vi invito ad andarlo a vedere perché i ragazzi, che hanno costruito lo spettacolo, ci hanno messo tanta passione e soprattutto tanto impegno. E sono molto bravi!
Francesco Tropiano – classe VB liceo classico “G. Galilei”
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