Lo studio della storia contemporanea dei Paesi latinoamericani e le loro peculiari situazioni in ambito sociale approfondite nell’ambito del programma di geografia svolto in classe con il professor A. Vento, mi hanno indotto ad approfondire le conquiste ottenute in seguito alla rivoluzione cubana. Per tale ricerca molto interessante è stata la lettura dell’ultimo capitolo del libro “Cuba (r)evoluciòn” scritto da Andrea Puccio, appassionato frequentatore dell’isola, che da oltre 20 anni vi trascorre molti mesi dell’anno avendo così modo di calarsi a pieno nel contesto economico, sociale e culturale dell’isola caraibica.
Così come descritto da Puccio, in seguito alla revolucion, Cuba fu uno dei primi Paesi a ratificare la convenzione dei diritti del bambino approvata dall’Onu il 20/09/1959. Grazie alla rivoluzione il bambino ha occupato un posto prioritario nella costituzione della nuova società cubana con un ruolo fondamentale attribuito alla scuola, organizzata in un ciclo di dodici anni che comprende un primo anno introduttivo (prescolar). L’istruzione è completamente gratuita sino all’università; il sistema educativo cubano è quindi accessibile a tutti e non è classista. Per gli studenti che vengono dall’estero l’università è a pagamento, ma molti giovani statunitensi scelgono Cuba per i propri studi in quanto sono, allo stesso tempo, economici e di altissimo livello.
Un altro aspetto importante su cui ho avuto modo di soffermarmi riguarda la tutela dell’ambiente, una delle priorità del governo, in particolar modo per la prevenzione dei disastri ambientali come gli uragani ai quali l’isola è purtroppo sottoposta. In occasione di queste calamità naturali il lavoro della protezione civile punta principalmente a non perdere vite umane. Proprio per il valore che viene dato alla vita, a Cuba tutti devono avere una casa; per questo ogni Municipio possiede una certa quantità di abitazioni da assegnare a coloro che richiedono l’intervento dei servizi sociali.
Il sistema sanitario cubano, istituito il primo agosto del 1961, è con ogni probabilità il punto di forza dell’intero sistema sociale. A Cuba vengono istruiti e formati migliaia di medici, infermieri e personale professionale da inserire in ambulatori, policlinici e ospedali. Talvolta queste strutture sono carenti di macchinari di ultima generazione, mancanza tuttavia colmata dall’alto livello di professionalità del personale.
Il Ministero della Salute Pubblica dedica molta attenzione anche agli anziani: ogni Municipio ha una cosiddetta “casa de abuelo”, ovvero casa del nonno, una struttura dove gli anziani possono trascorrere le proprie giornate e ricevere cure e pasti.
Il Ministero della Salute ha formato più di 140.000 medici e, anche per questo, Cuba è una grande ‘esportatrice’ di medici. Il 69% dei medici cubani ha partecipato almeno una volta a una spedizione in un altro Paese, mettendo a disposizione dei malati la propria preparazione e la propria professionalità. Degno di rilievo è inoltre l’accordo, firmato l’8 luglio del 2004 fra Hugo Chavez, presidente del Venezuela, e Fidel Castro, accordo volto a implementare strutture per la cura delle malattie oftalmologiche in Venezuela e in Bolivia con centri gestiti da oculisti cubani.
Visto che il blocco unilaterale imposto dagli Stati Uniti non consente l’importazione di farmaci, Cuba crea apposito personale scientifico anche per la produzione di farmaci in proprio come nel caso del Gruppo delle Industrie di Biotecnologia e Farmaceutica “BioCubaFarma” che, il 27 novembre del 2012, è stata approvata dal Consiglio dei Ministri. Questo Gruppo ha l’obiettivo di produrre medicinali, strumenti e servizi di alta tecnologia destinati al miglioramento della salute della popolazione e alla realizzazione di beni e servizi esportabili come risultato dello sviluppo scientifico raggiunto da Cuba.
Con lo scopo di divulgare nelle scuole l’educazione sessuale al fine di combattere le discriminazioni verso coloro che hanno un orientamento sessuale diverso, nel 1978 è nato a Cuba il CENESEX (Centro Nazionale di Educazione Sessuale). Nell’isola la libertà sessuale è garantita dalla legge e la popolazione non giudica ma accetta gli orientamenti sessuali come personali e propri della persona. Cuba è uno Stato laico; gran parte della popolazione professa una fede religiosa ma la religione non entra mai nelle decisioni dello Stato.
L’emancipazione della donna è considerata uno dei maggiori successi della rivoluzione cubana; oggi la donna è attiva in tutti i settori ed anche in politica e Cuba è il paese che occupa il secondo posto per presenza femminile in parlamento. La federazione delle donne cubane, volta alla tutela dei diritti della donna, è stata fondata di Vilma Espin nel 1960 e oggi conta ben 3.600.000 tesserate. La strategia dell’organizzazione prevede di coinvolgere le donne in nuove responsabilità che vadano oltre i loro tradizionali ambiti: la cubana deve essere protagonista della sua stessa rivoluzione per conseguire un cambiamento culturale che elimini i pregiudizi e la porti a valutare in tutta la loro portata le nuove opportunità aperte dalle trasformazioni sociali e politiche successive al trionfo rivoluzionario del 1959.
Il governo cubano è impegnato a tutti i livelli per il rispetto dei diritti delle persone; le politiche sociali sono nelle mani dello Stato e non sono un affare per le imprese private, che sono state introdotte nella primavera del 2011 a seguito dell’approvazione, da parte del sesto Congresso del partito comunista cubano, dei “Lineamenti per la modernizzazione del socialismo cubano” volute da Raúl Castro.
Giacomo Cacelli – classe 2 c – ITE A. Pacinotti, IIS Galilei Pacinotti Pisa
Lascia un commento