E così che finalmente ho raggiunto la fine delle mie avventure al Pisa Book Festival, conclusa con un lungo, lungo anzi lunghissimo tour di tutti gli stand dagli argomenti più disparati fino ad arrivare al mondo dei fumetti.
Il primo libro in cui mi sono imbattuta è Io sono Una scritto dall’artista inglese Una e pubblicato dalla casa add editore, con la traduzione curata da Marta Barone. Il libro parla della violenza sulle donne, tema caldo di questi tempi, e ha una trama intensa e forte.
In seguito ho trovato interessante, nello stand della casa Giubilei Regnani, Elogio della Puntualità di Andrea Battista e Marco Ongaro perché essendo una riflessione sui pro e contro della puntualità l’ho trovato quasi un contro senso con la mia persona visto che, da quando sono nata, io e il tempo siamo sempre state due cose separate.
Proseguendo tra gli stand ho scoperto dei libri al quanto curiosi editi dalla casa editrice L’orma: si tratta di libri spendibili, ovvero hanno con una struttura a chiusura e con il retro compilabile come se fosse una lettera, senza la necessità di buste aggiuntive, che raccolgono lettere di alcuni autori importanti.
Mi sono poi imbattuta nel libro I pesci non hanno gambe di Jòn Kalman Stefànsson, pubblicato da Epirborea. Un libro intricato dalla trama coinvolgente che intreccia due storie lontane nel tempo.
Procedendo per altri stand ho sfogliato con interesse Il bambino che amava la luna di Rino Alaimo della casa Picarona Italia; una storia dolcissima dai disegni ben curati che giocano sul duo di colori nero e giallo per rendere l’effetto notturno e magico.
Inoltre nello stesso stand mi sono imbattuta in libri molto belli della casa Marotta e Cafiero scritti da Gaetana Morghese. In un unico volume double face La guerra di una mamma e Dalla parte sbagliata la figlia della prima donna femminista racconta di come sua madre ha liberato Napoli dai tedeschi, con in più delle foto del tempo.
Sempre della stessa casa editrice Magari in un’altra vita di Pino Ciccarelli, che ha composto la colonna sonora per ascoltare questo libro, ritrovabile su Spotify, dove ci narra le vicende di una storia ambientata nel periodo della droga.
In un altro stand invece ho trovato Consigli inutili della casa Quodlibet Compagnia Extra, scritto da Luigi Malerba. Questo libro mi ha divertito particolarmente, non solo per il titolo che ti suggerisce lo stile comico affrontato ma anche per le piccole storie che vi sono raccolte dentro; e poi quante volte ci sarà capitato di sentire consigli inutili?
Spostandomi ho trovato un libro di Edizioni della goccia che mi ha particolarmente colpita: Un delitto senza colpevoli dove Maurizio Roccaro tocca la riflessione di Cesare Lombroso su dove nasca e sviluppi la mente criminale.
Io sono un gatto di Natsume Soseki, pubblicato da Lindau, racconta la storia di un gatto e di bizzarri umani da cui è circondato. Mi sono interessata a questo libro non solo per la particolarità ma anche per essere coerente poiché avevo già comprato un racconto con la storia di un cane; allora perché non su un gatto?
Sono poi entrata nel meraviglioso mondo dei fumetti.
Per cominciare mi è stato suggerito L’approdo di Shuan Tan (tunué), una storia di migranti che è capace di trasmetterci tutto anche senza dirci una parola, solo con l’arte dell’illustrazione.
Nello stesso sono incappata in Storie di un’attesa della stessa casa editrice. Nel libro Sergio Algozzino ci narra, in diversi momenti nel tempo, una storia differente ognuna con una propria sfumatura di attesa; solo il tempo che scorre collegherà le storie fra loro.
Sempre nello stesso stand ho notato Stagioni quattro storie (e mezza) per Emergency. Il libro è curato da Antonio Bruscoli, Daniele Bonomo, Francesca Carità, Marco Rocchi, Ottokin, Patrizia Pasqui, Roberto Maccaroni e Simona Binni; al suo interno sono narrate le storie raccolte da Emercency su come gli autori hanno curato i loro pazienti e come lo abbiano fatto gli ospedali sia italiani che esteri.
Infine vi ho trovato Gli anni migliori di Stefano Casini con l’autore in persona che colorava nei suoi libri alcuni personaggi. Nel libro si narrano le vicende di due ragazzi degli anni 70 Saverio e Max, che come tutti noi abbiamo o dobbiamo fare, affrontano un periodo di incertezze, cambiamenti e forti passioni.
Ho avuto infine la piacevole sorpresa di riscoprire il fumetto di una serie che guardavo sempre da piccola prima di andare a scuola, Monster Allergy (avevo anche il gioco, solo che, essendo molto pigra, ci facevo giocare mio padre). Era una serie che mi piaceva talmente tanto che una notte mi era parso di sentire la voce di un Bombo e da quel giorno mi ero convinta di averne uno in casa. Ne conservo molti ricordi e, anche se mi fa un po’ di nostalgia pensare al tempo che passa, è comunque piacevole che dei bei ricordi ritornino alla mente. Sempre nello stesso settore ho ritrovato il fumetto di Steven Universe che non è solo una serie che mi piace, ma ha anche un bel fumetto che ti dimostra le diverse tecniche di disegno in piccole storie giornaliere nel mondo di Beach City.
Così si conclude il mio lungo viaggio al Pisa Book Festival che, come accaduto anche per questa edizione, aspetto ogni anno mi sorprenda sempre con qualcosa di nuovo.
Lascia un commento