Non contenta di esserci già stata una volta, sono ritornata di nuovo al Pisa Book Festival e mi sono fatta un tour completo tra gli stand.
Per prima cosa ho partecipato a un’altra conferenza. Perché non se ne ha mai abbastanza e se ne avessi avuta la possibilità avrei partecipato a molte altre; perché le macchine dei cloni non esistono? Questo può essere un suggerimento per costruirne una! E se a qualcuno fosse già venuta l’illuminazione e l’avesse già inventata mi contatti grazie. Ad ogni modo torniamo a noi.
La presentazione di Divertirsi con le parole, dalla casa editrice Valigie Rosse, tenuta dal direttore editoriale Valerio Nardoni è stata molto interessante grazie anche a Francesco Mencacci e Susanna Nugnes che hanno presentato i loro libri tenendo una breve lezione sulla scrittura e enigmistica.
Susanna Nugnes è venuta in contatto con il mondo dell’enigmistica fin da quando era bambina. Il suo libro Il gioco enigmistico ci fa capire come funziona l’enigmistica, che alcuni giochi sono come la poesia e che possono essere utili anche a livello didattico. A questo scopo a fine libro ci sono degli esercizi per poterci mettere alla prova.
Francesco Mencacci, docente di letteratura e scrittura presso la Scuola Carver di Livorno di cui è anche direttore, ha all’inizio della sua presentazione definito la Scuola come una palestra di letteratura e scrittura. Mencacci sostiene che attualmente la scrittura creativa è molto criticata; la Scuola non ti insegna come scrivere ma te ne fa vedere la bellezza. Ha inoltre aggiunto che la lettura è fondamentale ed è precedente alla scrittura: se osserviamo i “virus” presenti nei classici, possiamo vedere come questi aiutino a prendere consapevolezza della verità sulla condizione umana in quanto la buona scrittura e letteratura fanno “ammalare” il lettore ma poi lo fortificano perché questi, se si ritroverà in una situazione simile a quella già letta, si sentirà meno solo. Per questo uno degli esercizi più importanti nella scuola è la distinzione tra la cattiva e la buona scrittura; tra le le due la seconda è la più difficile da individuare poiché siamo influenzati dai nostri gusti che ci impediscono di dare un giudizio oggettivo. Il libro di Mencacci, Le stelle benevole, frutto delle sue esperienze e delle sue riflessioni da docente, è organizzato in 8 conversazioni; da queste prendono vita fondamentali questioni sulla vita e sulla realtà, in una vera e propria palestra dove colpiscono l’uso accurato delle parole e un’attenzione sempre alta al lessico.
A conclusione della conferenza i due scrittori hanno, ciascuno, proposto un gioco la cui soluzione, una volta e se trovata, avremmo dovuto consegnare al loro stand così da permettere poi di dichiarare il vincitore.
Susanna Nunes ha proposto di togliere e scambiare solo 1 lettera in una frase per comporre qualcosa di nuovo e originale; Francesco Mencacci ha chiesto di rispondere, cercando di usare gli occhi indagatori dello scrittore, alla domanda: cosa avete visto venendo al Pisa Book Festival?
Finita la conferenza, me ne sono forse andata a casa? No di certo; mi sono fatta il giro di tutti gli stand e ho trovato molti libri e fumetti interessanti. Ma questa è una storia per un’altra volta.
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