Quella organizzata agli Arsenali Repubblicani di Pisa su Bosch, Brueghel e Arcimboldo non è una mostra. È sicuramente tutta un’altra cosa; più simile a un rave party dato il ritmo incalzante della musica e i giochi di luce, a un rendez-vous, a un misterioso ritrovo di quelli in cui il luogo e l’ora si spargono in rete, lanciati da non si sa chi né perché e a cui in molti alla fine vanno solo perché si sa che ci sarà e che forse sarà divertente.
Quando si arriva all’esposizione, la musica è alta e c’è un mucchio di gente che questa volta non solo proviene da posti disparati ma anche appartiene a epoche molto diverse: olandesi, italiani, britannici, latini, tedeschi, giapponesi, francesi, cinesi, vissuti negli ultimi 1000 anni; alcuni conosciuti, come Hieronimus Bosch, Pieter Brueghel il Vecchio, Giuseppe Arcimboldo, Antonio Vivaldi, Jimmy Page, Robert Plant, John Bonham, John Paul Jones, Gianfranco Iannuzzi, Renato Gatto, Massimiliano Siccardi, Luca Longobardi, Carl Orff, altri ignoti… preti, bassisti, Conti Palatini, cantanti, fotografi-registi, amanuensi, ingegneri elettronici, batteristi, clerici vagantes, pianisti-compositori, carpentieri, registi multimediali; io e quelli insieme a me, lì in un pomeriggio qualunque dentro gli Arsenali Repubblicani di Pisa.
Qualcuno ha disegnato, qualcun altro ha scritto musica, qualcuno l’ha tramandata, qualcun altro l’ha suonata, qualcuno ha immaginato delle macchine, altri le hanno progettate, qualcuno le ha avvitate pezzo per pezzo, qualcuno ha tirato su dei muri, qualcun altro li ha restaurati; tutti hanno immaginato qualcosa che prima non c’era o hanno guardato qualcosa che stava vicino a loro e lo hanno visto andare lontano.
Qui è come se nessuno si desse delle arie, come se tutti fossero arrivati per stare insieme, ognuno portando quel che aveva a casa. Fino al 26 maggio è possibile vivere questa esperienza così emotivamente coinvolgente. Un biglietto ridotto costa 11 euro, non molto se uno ci passa la giornata dalle 9.30 alle 19.30 (lo spettacolo si svolge ciclicamente in una stanza buia e una volta dentro non credo che qualcuno ti cerchi per farti uscire) ma caro se uno ci vuole ritornare, da solo o in compagnia (cosa che effettivamente ti viene voglia di fare).
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L’articolo fa proprio venire la voglia di andarci… Suggestivo