Il pomeriggio di giovedí 13 settembre, il filologo e linguista Corrado Bologna ha tenuto al caffé Giornale&Caffé in Largo Ciro Menotti un incontro (l’incontro avrebbe dovuto svolgersi alla libreria Ghibellina di fronte, ma è stato spostato poco prima causa rischio pioggia) in occasione di uno degli appuntamenti – ad accesso libero e gratuito – organizzati dalla Scuola Normale Superiore sul romanzo I Promessi Sposi di Alessandro Manzoni.

Il professore, in questa ultima tappa prevista prima della lettura collettiva di 24h del venerdí e sabato seguenti, ha analizzato e approfondito la figura di Fra Cristoforo , personaggio complesso e drammatico, che nel romanzo ha un ruolo tanto essenziale e importante che, citando Bologna, tiene il filo della storia e ne scioglie i nodi.
Il professor Bologna non si è limitato a discutere la figura di questo personaggio: la premessa al suo intervento è stata infatti di volersi ricollegare, in parte, agli aspetti su cui si sono soffermati gli studiosi durante gli incontri dei giorni precedenti (abbiamo scritto qualche articolo al riguardo), a cui lui stesso aveva assistito. In particolare per quanto riguarda gli ambiti dell’arte, dell’immagine e del teatro, seguendo così un unico filo conduttore ma soffermandosi sui legami esistenti tra il romanzo manzoniano, il Tristram Shandy di Sterne e il Don Chisciotte di Cervantes fino alle opere di Borges e di Gadda.
L’edizione del Romanzo scelta per la pubblica lettura ed esposizione è stata, non a caso, quella del 1840 (la cosiddetta quarantana), l’ultima pubblicata e impreziosita e arricchita dalle illustrazione a opera dell’illustratore ottocentesco Francesco Gonin, a cui l’autore aveva affidato l’incarico. Tale edizione (peraltro la stessa sottoposta al celebre risciacquo in Arno dei panni messo figurativamente in atto dal Manzoni) è stata definita dal professor Bologna un romanzo teatrale, in cui le illustrazioni non hanno un mero ruolo accessorio, ma sono parte integrante del testo scritto e assumono, a fianco di questo, una funzione didascalica; in questo campo Manzoni è un innovatore e si dimostra – secondo Bologna- un allegorista esperto e moderno, capace di usare diversi espedienti e tecniche narratologiche anche al fine di affinare l’attenzione, il coinvolgimento emotivo e le capacità mnemotecniche dei suoi lettori.
Secondo il professor Bologna sono proprio queste caratteristiche a costituire un solido punto di partenza per l’impresa di rendere di nuovo piacevole e interessante la lettura de I Promessi Sposi nelle scuole e, in generale, per i giovani giovani: caratteristiche da sempre appartenenti al testo e che risulterebbero nuove poiché sempre state a noi – per così dire – nascoste da filologi e editori. Di lo scherzoso ma anche convinto appello del professore, che si presenta pubblicamente come inventore e promotore della S.P.A.M., Societá Protezione Alessandro Manzoni, e il suo invito a riscoprire il vero testo, come Manzoni lo aveva concepito.
Lascia un commento