Flavia Dargenio è una studentessa del Galilei. Classe ’99, si è candidata nella Lista II per la Rappresentanza d’Istituto e adesso ha deciso di mettersi nuovamente in gioco presentandosi alle amministrative di Pisa come consigliera comunale.
Quando hai iniziato la tua attività politica?
Ho iniziato a interessarmi alla vita politica sin dalla prima media quando sono entrata a far parte di una cooperativa scolastica che si stava impegnando nella costruzione di una scuola in Burkina Faso. Il rapporto tra interesse politico e attività scolastica è stato fin da subito molto stretto; vennero poi in quinta ginnasio le prime manifestazioni, le riunioni del collettivo e da un anno a questa parte la decisione- ben meditata- di essere ancora più coinvolta e di impegnarmi di più.
Quale è stato il tuo impegno politico all’interno del Galilei?
Il mio impegno politico è nato senza alcun dubbio con la scoperta del collettivo (allora veramente molto impegnato). Poi le assemblee, anche se per me allora timida ragazza di quarta ginnasio era ancora presto per organizzare personalmente un gruppo, ma non ho tardato troppo a farlo troppo e già in V ginnasio ho organizzato un gruppo di dibattito in seguito alla visione di un filmato della Rai su Thomas Sankarà.
Quest’anno, la scelta di candidarmi per portare avanti una visione della scuola, rafforzata anche da un più ampio pensiero politico. Nonostante la mancata vittoria abbiamo continuato a essere sempre molto presenti nella vita scolastica, questo anche per il grande e sincero affetto che mi lega a questa scuola, nonostante tutto.
Ti ringrazio molto Flavia. Hai parlato delle assemblee… queste che importanza hanno secondo te?
Ah bene, io credo che le assemblee siano fondamentali e fondanti per lo studente, poiché sono il ponte tra studente e società. Durante un’assemblea si insegna e si impara l’arte di ascoltare. Tutti con i propri gusti e le proprie passioni hanno la possibilità di incuriosire i propri compagni… Personalmente ho sempre imparato moltissimo. Tanto per fare un esempio ricordo con entusiasmo il gruppo sull’Anarchia tenuto da un ex studente, Edoardo Artigiani. Vorrei soltanto che non venissero sempre più sottovalutate! L’assemblea è l’unico luogo dove si mantiene ancora un sano dibattito e dove può esserci l’esercizio di una sana dialettica vis à vis così difficile da trovare fuori dalle mura scolastiche.
Credi che la tua esperienza da classicista abbia favorito il tuo interesse per la “politeia”?
Certamente! Per prima cosa lo studio approfondito della filosofia, il contatto con ragazze e ragazzi più grandi di me con cui non ho potuto fare a meno di instaurare un bellissimo rapporto di confronto e incontro; studiare e leggere. Per anni la mia voce si è abbassata o affievolita per ascoltare uomini e donne certamente più illustri di me che parlavano dalle porte della storia e della filosofia.
Perché hai deciso di candidarti?
Ho deciso di candidarmi proprio perché credo nell’importanza della presenza di ragazze e ragazzi giovani in consiglio comunale che abbiano esperienza diretta con la scuola e ne possano raccontare, difendendola, tutti i pregi e difetti. Credo moltissimo nel ruolo portante dell’Istituzione scolastica. Il contributo della scuola è fondamentale è per favorire il dialogo e la manifestazione libera e pacifica del proprio pensiero. E sarei felice il mio impegno fosse di aiuto in tal senso.
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