Durante le celebrazioni della Festa della Repubblica in Piazza dei Cavalieri si è concluso il lavoro intrapreso tre anni fa dagli studenti del gruppo “Fare storia” del Liceo Classico Galilei di Pisa. A partire dal 2015 gli studenti del laboratorio, coordinati dai professori Stefano Sodi e Paolo Bimbi, si sono occupati di vari studenti del nostro liceo che durante la dittatura fascista hanno dimostrato ed esercitato i loro più vivi sentimenti di antifascismo; tra questi è emersa la figura di Gian Carlo Taddei, che frequentò il nostro liceo tra il 1936 e il 1941 insieme a personalità come Franco Russoli (partigiano a cui è intitolato il liceo artistico della nostra città), Emilio Tolaini (celebre studioso della storia di Pisa, deceduto il 3 aprile 2012) e Piero Consani (partigiano appartenente alla formazione “Cacciatori delle Apuane”, fucilato a Sarzana il 4 maggio 1944).
Gian Carlo Maria Taddei, nato a Livorno nel 1923, dopo aver frequentato il nostro liceo, si iscrisse alla Facoltà di Medicina. Già allora iniziò la sua attività clandestina, diffondendo stampa antifascista e lasciando scritte sui muri che testimoniavano il proprio dissenso al regime; arrestato a causa di questo suo comportamento rivoluzionario e ancora ricercato dai repubblichini (gli ultimi fascisti arruolatesi nella Repubblica di Salò, uno pseudo-stato satellite della Germania nazista fondato dall’ambasciata tedesca a Roma il 23 settembre 1943), Taddei fu costretto al trasferimento in Versilia dove entrò in contatto con i patrioti di Viareggio e Camaiore, operando con il nome di battaglia “Beppe”. Nel luglio 1944 “Beppe” assunse il comando della II compagnia della X bis Brigata Garibaldi “Gino Lombardi” con la quale combatté nella zona di Monte Ornato. Dopo questi fatti fu nominato comandante della formazione “Marcello Garosi”, che operò sui rilievi sovrastanti Camaiore e Massarosa; qui Taddei si fece notare per la sua determinazione, il suo coraggio e la sua preparazione politica, a dispetto della sua giovane età (21 anni). Non solo. Un suo compagno di lotta, Gustavo Rontani (nome di battaglia “Tono”), gli ha attribuito – in un’intervista fatta dal gruppo del Galilei – la qualità “di essere stato un ottimo stratega” e “di aver saputo coagulare intorno a sé tutta una formazione che prima era un branco di sbandati”. Rontani afferma che fu Taddei il primo a attuare in Italia “una vera e propria strategia della guerriglia”: era inutile stare “tutti insieme accalcati” poiché se fossero stati trovati dal nemico sarebbero stati circondati e massacrati, considerato che “lassù” (in montagna) i partigiani non avevano nulla e che “gli americani ci davano indicazioni contraddittorie”; era necessario invece “fare dei piani”, studiando mappe (mappe che Rontani conservava ancora) e organizzandosi in quelli che vennero chiamati GAP (“Gruppi di Azione Patriottica”, formati da pochi uomini).
Taddei aveva organizzato un’azione esplorativa nei pressi di Gualdo (Massarosa) insieme a altri due partigiani: Tono (Gustavo Rontani) e Chittò (Ciro Bertini, nato a Viareggio il 28 maggio 1920). Rontani spiega che in questa azione i tre partigiani si muovevano volontariamente disarmati perché, essendo a conoscenza delle terribili e ingiustificabili rappresaglie dei tedeschi sulla popolazione civili, volevano evitare agli abitanti di quelle terre ogni tipo di vendetta da parte dei nazifascisti. I tre vennero scoperti da una pattuglia tedesca e in fuga verso una scarpata che portava in fondo alla Valle, vennero catturati e fucilati sul luogo Taddei e Bertini, mentre Rontani riuscì a gettarsi in un fosso, mossa che gli salvò la vita.
La richiesta di concessione, per “Beppe”, della Medaglia d’Argento al Valor Militare fu avanzata nel dopoguerra ma senza alcun esito, nonostante per molti anni si sia pensato che gli fosse stata attribuita; oggi, finalmente, il riconoscimento del suo impegno e del suo sacrificio grazie al gruppo Fare Storia del Liceo Classico Galilei. “Aver contribuito a far onorare la memoria del partigiano Gian Carlo Taddei è stato per tutti noi studenti una grande opportunità e un grande onore” affermano i ragazzi del Galilei commentando la giornata. “Ci auguriamo che questa iniziativa possa essere d’esempio per tutte quelle scuole che devono ancora valorizzare – o riscoprire – i propri ex studenti sulle cui bandiere vi era scritto libertà!”
Informazioni su Gian Carlo Maria Taddei sul sito ANPI
Fotogallery
Lascia un commento