Il mondiale di F1 si è appena concluso con la vittoria di Bottas ad Abu Dhabi, ma i giochi erano già chiusi dal GP del Messico, quando Lewis Hamilton ha messo fine alla battaglia durata una stagione intera col ferrarista Sebastian Vettel, conquistando un magro 9o posto che però è stato sufficiente per dargli la certezza matematica della vittoria del Mondiale Piloti 2017. Vediamo quali sono state le svolte decisive nel mondiale di quest’anno: i GP che hanno fatto pendere l’ago della bilancia a favore di Hamilton e del Team Mercedes.

5° round: GP di Spagna al Circuito della Catalogna
Vettel arriva al weekend spagnolo con 13 punti di vantaggio su Hamilton, che riesce a soffiargli la Pole Position per soli 51 millesimi (!). Alla partenza però il ferrarista scavalca il suo avversario, ma non riesce a scappare via ed è costretto a fare una sosta anticipata sperando che il vantaggio delle gomme nuove lo aiuti a distanziare Hamilton. Il box Mercedes però decide di lasciare in pista Bottas, compagno di squadra dell’inglese, che fa un po’ da tappo a Vettel e rimette in gara Hamilton, che alla fine riuscirà ad avere la meglio grazie ad una sosta in regime di Virtual Safety Car ed ad un sorpasso finale di potenza sul ferrarista, riducendo a 6 punti il proprio svantaggio.
10° round: GP di Gran Bretagna al Silverstone Circuit
Anche in questo caso, è il tedesco ad arrivare in vantaggio nel mondiale, ben 20 punti sopra, ma si sapeva che il weekend inglese sarebbe stato duro per le Rosse di Maranello. Hamilton conquista la pole position davanti all’altro ferrarista, Raikkonen, e a Vettel stesso. Alla partenza il beniamino di casa scappa via, mentre dietro una lotta a tre tra le due Ferrari e la Red Bull di Verstappen vede Raikkonen mantenere la seconda piazza, la Red Bull salire in terza e Vettel scendere in quarta. Dopo aver ingaggiato una lotta spettacolare con Verstappen, il tedesco rientra ai box in anticipo, sfruttando le gomme nuove per uscire davanti a questi dopo che anche lui aveva fatto la sua sosta, salvo poi essere sopravanzato da Bottas e soprattutto soffrire una foratura, così come Raikkonen, nelle battute finali di gara, che lo fa scivolare in 7a piazza. Hamilton recupera così 19 punti sul ferrarista, arrivando ad un solo punto di distacco in classifica.
14° round: GP di Singapore al Marina Bay Circuit
Questa volta è Hamilton in testa alla classifica, a +3 su Vettel, ma il circuito asiatico è favorevole alle Ferrari. Il tedesco piazza la pole position dando pure un colpetto al muro nel giro decisivo. Dietro di lui c’è il solito Verstappen, poi l’altra Red Bull di Ricciardo, Raikkonen ed Hamilton. La gara parte sul bagnato: Verstappen parte meglio di Vettel, quest’ultimo prova a chiuderlo, ma dalla sua sinistra sbuca Raikkonen, autore di una gran partenza. Verstappen si trova schiacciato tra i due e colpisce prima Raikkonen, poi Vettel: i primi due vanno di nuovo a contatto in curva 1 e devono ritirarsi, Vettel prova a proseguire salvo arrendersi al termine di quel giro. Hamilton vince facilmente la gara e portandosi a +28 sul tedesco dà lo scacco decisivo al campionato.
16° round: GP del Giappone al Circuito di Suzuka
L’inglese giunge a Suzuka con 34 punti di vantaggio sul ferrarista, in virtù degli altri 6 punti conquistati nel round successivo a quello di Singapore, in Malesia. Le qualifiche vanno a suo favore, con lo scudiero Bottas in seconda posizione e Vettel 3o, promosso poi al secondo posto per una penalità data proprio a Bottas. Alla partenza Vettel pare avere uno spunto migliore, ma il motore Mercedes agevola l’inglese, che riesce ad entrare per primo in curva 1. Ma la causa del sorpasso non è solo il motore Mercedes: infatti si nota subito che quello della Ferrari di Vettel è in fin di vita. Il tedesco scivola velocemente indietro in classifica ed è costretto al ritiro. Questa vittoria dell’inglese è stata davvero la pietra tombale sul mondiale: a più di 50 punti di vantaggio e con solo 4 gare al termine, i tifosi ferrari dovevano sperare in 3 improbabili ritiri di Hamilton per poter vincere il mondiale. Così non è stato, e l’inglese ha conquistato il suo 4o mondiale in carriera due gare dopo.
Lascia un commento