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Cronaca (molto dettagliata) di un giorno al Lucca Comics and Games. Ovvero di tutto ciò che mi ero ripromesso di fare e di tutto ciò che poi ho – o non ho – fatto

11 Novembre 2017 by Luigi O. 1 Comment

Pisa, sabato 4 novembre, ore 14:20. Rispetto a tutti gli altri giorni dell’anno, alla stazione centrale c’è tanta gente, che aspetta trepidante un treno: un Vivalto per piccoli tragitti che, dal 1° al 5 novembre, diventa ogni anno per noi, passeggeri amanti dei fumetti, dei manga, degli anime e dei videogiochi, una specie di Millenium Falcon con destinazione Lucca. E Lucca si trasforma, in quei cinque giorni, in un moderno paese dei balocchi, in cui entreremo ricchi e da cui usciremo poveri, ma solo di soldi

L’evento di cui vi parlerò è l’ormai celeberrimo Lucca Comics and Games di questo 2017.

Ma prima di partire con le mie impressioni, vi snocciolerò un po’ le origini del Lucca Comics and Games, che mi hanno parecchio… come dire, illuminato

All’inizio, nel 1966, il Lucca Comics and Games non aveva questo nome: si chiamava infatti Salone Internazionale dei Comics e l’ unico tema che trattava erano i fumetti in generale; era un evento riservato a pochi “eletti”, che continuò per venti anni fino a quando momento di crisi impedì la realizzazione dell’edizione del 1988. La manifestazione venne poi rimessa in carreggiata grazie all’intervento dell’ente autonomo Max Massimino Garnier, che nel 93’ la chiamò Lucca Comics; il “games” sarà aggiunto nel 1995, anche se già nelle precedenti edizioni era presente qualcosa inerente ai videogiochi. L’edizione registrò quell’anno 30.000 visite. Dal 2000 la gestione dell’evento è passata dall’ente al Comune di Lucca, sotto la direzione di Renato Genovese, e lo stesso anno è stata indetta la prima gara di ‘cosplay’, una parola macedonia, ovvero formata dai termini inglesi costum , ‘costume, maschera’ and play, ’gioco, recita’.

Dopo questa piccola introduzione vi esporrò le mie impressioni sul Lucca Comics and Games che ho visitato sabato 4 novembre, ovvero il giorno più gettonato da tutti, sia dai cosplayer che dai semplici visitatori, i quali hanno reso difficile al sottoscritto anche la semplice azione del camminare verso uno stand.

Comunque, iniziamo…

Ore 14:45: dopo essere arrivato alla stazione centrale di Lucca, che si trova vicino all’entrata del Lucca C and G, e dopo essermi procurato braccialetto e biglietto cartacei, necessari per poter entrare negli stand, non senza fatica varco le mura interne di Lucca. Direzione: la piazza dove si riuniscono tutti i cosplayer, tra via Carrara e Via del Giglio, per fare o farsi una foto con loro oppure per vedere semplicemente quali cosplay il mio gruppo e io siamo in grado di riconoscere tra quella massa di persone… Per quanto mi riguarda ho notato la presenza di personaggi del manga di My Hero Academia, che io seguo da un po’ di tempo. Mi sorprende scoprire che il mio manga è molto popolare tra i cosplayer, tanto popolare che, nel pomeriggio inoltrato, vedrò sulle mura di Lucca un corteo composto da decine di cosplayer di My Hero Academia che mi lascerà a bocca aperta.

Ma il nostro entusiasmo è già alle stelle nell’osservare tutti i cosplayer e nel vederne alcuni fatti talmente bene da sembrare veri, per di più identici ai nostri personaggi preferiti.

15:30-19:15: dopo aver fatto foto su foto con cosplayer, decidiamo finalmente di dirigerci verso nuove frontiere quali stand e padiglioni, dato che non si vive di sole foto, ma anche di fumetti e souvenir che costano l’equivalente di mezzo rene. Scegliamo i padiglioni più vicini, ovvero il padiglione Giglio e il padiglione Passaglia, per fare qualcosa che non sia guardare a bocca aperta i cosplayer manco fossero la Monna Lisa o la Venere del Botticelli.

Arrivati lì, visitiamo i due padiglioni e, senza comprare niente, dato che non avevamo voglia di fermarci (e di questo me ne pento assai), arriviamo al baluardo San Colombano. Per percorrere poche centinaia di metri abbiamo impiegato mezz’ora di ‘cammino’, anche se sarebbe meglio dire di ‘marcia forzata’: per attraversare indenni la folla ci siamo dovuti tenere tutti per mano come in una processione per non perderci. Lì c’erano la cugina di Tesla (una mia amica a cui sono molto affezionato), vestita da druida appartenente alla fazione dei nani, e il suo fidanzato travestito da spadaccino con una grande spada di legno. Non ho saputo resistere e ho preso la spada, rischiando però di troncare sia il mio braccio che la testa del suo incauto e generoso proprietario.
Alla fine, tanto per non rischiare di uscire dal Lucca Comics con i nostri soldi ancora in tasca, siamo andati verso lo stand di Netflix, ma essendoci una fila che per la frustrazione avrebbe fatto strappare a un santo i capelli per la frustrazione dopo solo tre minuti di coda, abbiamo ripiegato verso lo stand della Nintendo, io con il fermo proposito di spendere i 30 euro presenti nel mio portafoglio! Lungo la strada che avrebbe dovuto portarmi allo stand della Nintendo, ecco lo stand della Bonelli: due portachiavi, uno di Dylan Dog e uno di Nathan Never, e un volume con la doppia copertina, sollevando la prima delle quali si sente il semplice e discreto campanello della casa di Dylan Dog, ovvero una donna che urla. Il mio primo investimento è fatto!
Felice come un romano con l’abbiocco dopo un bel pranzo, io e tutta la comitiva tentiamo una visita allo stand della Nintendo, ma c’è troppa fila, è tardi, dobbiamo tornare a casa. Niente paura: prima di arrivare allo stand siamo stati in un negozietto che vendeva un po’ di tutto e lì ho comprato un ciondolo di Deadpool. Che soddisfazione; è bello essere felici dei propri acquisti!

Alla stazione altra lunga coda, che tuttavia è andata abbastanza fluidamente (di certo i lucchesi non hanno problemi organizzativi). Sul treno, io, il sottoscritto, sono stato in piedi per tutto il viaggio, senza sedermi. Come sia riuscito ancora a camminare senza cadere esanime non lo so, ma comunque mi sono comunque ripreso in fretta.

Le mie conclusioni sul festival. Nonostante questa edizione del Lucca Comics and Games sia stata molto interessante e piena di cose da fare, una delle cose che ho rimpianto di più della mia visita è che non sono riuscito a vedere tutto quello che desideravo. Non ho visto ospiti come Zerocalcare, come l’anno scorso; non ho visto la conferenza dedicata a Dylan Dog; non ho visto stand come quello dedicato a Destiny 2 o quello di Everyeye. Insomma, non sono riuscito a vedere tutti gli Stand e eventi che volevo visitare e ciò mi rende triste, anche se continuo a nutrire in me ancora la speranza di riuscire, prima o poi, a realizzare il mio desiderio: tornare a casa senza avere la sensazione di aver lasciato qualcosa indietro. L’organizzazione è tutto; ne sono sempre più convinto.

Chiusa questa parentesi che non interesserà a nessuno, spero che voi, mio pubblico, vi siate goduti Lucca Comics and Games meglio di me, e mi auguro che la prossima edizione sia bella come questa appena passata.

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Filed Under: Archivio primo piano, Notizie

Comments

  1. nonna says

    13 Novembre 2017 at 10:39 pm

    Sei forte luigi. Rendi bene l’odissea e il piacere di questa tua giornata . Qualche. Ripetizione da togliere. Un abbraccione da nonna ???? Gesi.

    Rispondi

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