Non è famosa quanto la F1, non è intensa quanto la MotoGP, non è rapida quanto queste due categorie, ma la 24 Ore di Le Mans è considerata il non plus ultra della competizione automobilista e, in generale, di qualsiasi cosa abbia un motore. Ma prima di spiegare perché la 24H è così importante, spieghiamo per bene cos’è e come funziona.
LA GARA
La 24 Ore di Le Mans è una corsa di durata, e cioè una corsa in cui a vincere è l’auto che percorre la maggior distanza in un arco molto esteso di tempo, in questo caso, ovviamente, 24 ore. Oltre alla velocità pura, dunque, conta molto anche l’efficienza delle auto e l’affidabilità: correre per un giorno intero a velocità altissime e spesso con condizioni variabili, infatti, è estremamente stressante per le auto in gara, ed è quasi normale incorrere in problemi al motore o ai freni.
Per questo, a Le Mans anche i meccanici giocano un ruolo fondamentale: dato che i problemi tecnici sono quasi inevitabili, la squadra che riesce a risolverli più in fretta ha un vantaggio enorme rispetto alle avversarie. Alcune squadre fanno della velocità ai box un vero e proprio vanto: il team Audi, che fino all’anno scorso correva in questa gara, riusciva a sostituire un motore danneggiato in soli 15 minuti!
LE AUTO

A Le Mans non vedrete delle F1, come avrete già capito, ma bensì delle auto costruite ad hoc a correre in questa gara, che proprio per questo sono dette Le Mans Prototype, o LMP. A loro volta, esse si dividono in due categorie: la LMP1, che comprende i prototipi più avanzati, e la LMP2, che è la sottoclasse della precedente, con dei prototipi meno potenti e meno sviluppati dal punto di vista aerodinamico. Oltre a queste categorie, a Le Mans corrono anche le GTE, il non plus ultra delle auto Gran Turismo, derivate di serie modificate per poter correre in un circuito. Ovviamente, ogni categoria ha una propria auto vincitrice.
IL CIRCUITO
Il Circuit de la Sarthe è uno dei più iconici al mondo, e mantiene, pur con alcuni aggiustamenti per la sicurezza, il disegno di quando era nato, nel lontano 1923. Per questo ha anche le caratteristiche tipiche di un circuito degli albori dell’automobilismo, con lunghi tratti su strade pubbliche, rettilinei infiniti (oggigiorno spezzati da delle chicane, per limitare la velocità delle auto) e curve velocissime con vie di fuga pressoché inesistenti. Per questo, nonostante negli anni si sia agito molto per renderlo più sicuro, il de la Sarthe si contende tutt’ora il primato di circuito più pericoloso al mondo con il Nurburgring, altro circuito nato negli anni ’20.

PERCHE’ GUARDARE LA 24ORE DI LE MANS?
Veniamo al dunque: perché seguire questa gara? Perché l’aria di leggenda che c’è attorno a questo evento è totalmente giustificata: questa corsa è nata nel 1923, ed ha visto, lungo l’ultimo secolo, tutta l’evoluzione della tecnologia automobilistica. La prima auto a vincere la Le Mans fu la Chenard & Walcker, che, per quanto fosse detta Sport, oggi sarebbe usata solo per far arrivare gli sposi ai matrimoni… la prima vittoria della Ferrari, nel ’49, segnò l’inizio del concetto di auto da corsa moderno: la 166MM assomiglia molto più ad un auto moderna che alle sue predecessori.

Le Mans vide anche la rivalità accesissima tra Ferrari e Ford, dovuta alla mancata cessione della casa di Maranello al colosso americano: le due squadre si diedero battaglia per tutti gli anni ’60, e la lotta sconfinò spesso oltre i limiti della pista e del regolamento. Dagli anni ’70 in poi furono i prototipi a dominare a Le Mans, che diventarono presto potentissimi: nell’89 la Sauber C9-Mercedes-Benz completò la gara ad una media di 220 km/h e con dei picchi di velocità vicini ai 400 km/h.
Negli ultimi anni non è più la ricerca della velocità a farla da padrone, ma la ricerca dell’efficienza e dell’avanguardia tecnologica: negli ultimi anni le case costruttrici sono dunque passate a delle auto ibride, molto più efficienti rispetto alle auto tradizionali. E questo è il vero vanto della 24H di Le Mans: questa gara, da sempre, viene scelta per essere il banco di prova e di sviluppo di tecnologie innovative, più efficaci ed a impatto ambientale sempre più limitato. Ciò che si vede a Le Mans è ciò che sarà tra 5 o 10 anni nelle auto di tutti i giorni, ed è per questo che grandi case come Audi, fino allo scorso anno, ed ora Porsche e Toyota gareggiano nella 24H.
La 24 Ore è storia, evoluzione e, naturalmente, anche competizione: per questi motivi ha del leggendario, e per questi motivi moltissimi fan sfegatati, in giro per il mondo, tentano di dormire il meno possibile per assaporarsela a pieno… compreso il sottoscritto.
COME SEGUIRE LA 24 ORE
La 24 Ore di Le Mans è in diretta integrale su Eurosport, canale presente sia su Sky che su Mediaset, dalle 14 di Sabato 17 Giugno allo stesso orario di Domenica 18. Se non volete seguirla integralmente, gli orari migliori per fare zapping sono la partenza, alle 14 del Sabato, il tramonto, alle 8 circa dello stesso giorno, la fase in notturna, l’alba della domenica, verso le 6, e naturalmente l’ora finale di gara, dalle 13 alle 14.
Thanks Elijah! I will pass on your information to the planners.