«Tutto è cominciato quasi per caso: l’associazione “Gli amici della Strada” giovedì 1° dicembre ha organizzato presso la Parrocchia della Santissima Trinità di Ghezzano un evento sugli homeless, presentando alcune iniziative dei volontari di Pisa. Uno di noi è venuto a saperlo e così abbiamo deciso di partecipare; eravamo più che altro curiosi, nessuno di noi si era mai soffermato a pensare su come potesse essere la vita di un senzatetto, quali i suoi pensieri, il rapporto con amici o famiglia, le sue abitudini quotidiane, le sue esigenze. Abbiamo partecipato all’incontro e ne siamo usciti ancor più incuriositi: è più o meno così che abbiamo deciso di approfondire questo argomento nel Capitolo»; queste le parole dei ragazzi del Noviziato del Pisa 5, cinque ragazzi e tre capi che, da dicembre a marzo scorso, si sono addentrati nella grande e delicata realtà degli homeless, confrontandosi con volontari, facendo loro stessi esperienza di servizio e informandosi sulle strutture che la propria città e lo Stato offrono a queste persone.
I ragazzi hanno, in particolare, fatto visita al Dormitorio di Pisa in via Conte Fazio, dove hanno parlato con l’assistente sociale e con altri volontari; alla Mensa dei Poveri di San Francesco hanno invece avuto l’opportunità di avvicinarsi concretamente a queste persone e alle loro necessità.
Entusiasti dell’esperienza, hanno presto sentito il bisogno di estenderla al di fuori del gruppo, all’intera città e magari anche oltre, intervistando i propri concittadini e organizzando un evento di sensibilizzazione sull’argomento. E’ così che venerdì 10 marzo l’impegno e l’interesse dei mesi precedenti sono culminati in un’apericena seguita da attività per adulti e per bambini presso i locali della Parrocchia di Santo Stefano a Pisa.
L’iniziativa ha riscosso un discreto successo. «Abbiamo dedicato molte delle nostre energie nel pubblicizzare l’evento sia attraverso Facebook che attraverso volantini o andando di persona in occasione di ritrovi di giovani o di associazioni che potessero essere interessati. E tutto ciò ha funzionato!», raccontano i ragazzi.
Appena arrivati, agli ospiti è stato chiesto di scrivere un pensiero (anonimo) su un aspetto della vita dell’uomo – per esempio la famiglia, il lavoro, l’età, gli amici, le priorità, il cibo – associandolo però a tre diversi personaggi: uno era un uomo che presto sarebbe diventato un senzatetto, un altro un uomo che stava vivendo l’esperienza di senzatetto, l’ultimo un uomo che era riuscito a uscire dalla condizione di senzatetto. Si sono così formate tre sagome dello stesso uomo in tre situazioni temporali differenti: prima, durante e dopo la vita da senzatetto.
Finita la cena, gli ospiti si sono accomodati di fronte al teatrino della Parrocchia, dove sono state proiettate delle interviste sotto forma di video che riassumevano gli interrogativi che i ragazzi del Pisa 5 si erano posti all’inizio della loro avventura. Le domande e le relative interviste sono state raggruppate e divise in tre argomenti principali, alla fine di ognuno dei quali hanno parlato degli ospiti speciali, fra cui tre volontari dell’associazione “Gli amici della Strada”, uno dei responsabili del Dormitorio e il direttore della Mensa dei Poveri di Santo Stefano. Questi hanno chiarito gli interrogativi proposti nelle interviste, descrivendo i servizi e le strutture che la città offre agli homeless e hanno aperto un dibattito coinvolgendo tutti i partecipanti.
I ragazzi hanno infine portato sul palco le tre sagome realizzate a inizio serata e, immedesimandosi nei pensieri proposti dai partecipanti, si sono presentati nelle vesti dei tre differenti personaggi. Nel discorso conclusivo è stato chiesto agli ospiti di lasciare su un pannello chiamato “muro del pensiero” un commento sulla serata che potesse servire sia come riflessione personale sia come stimolo per i ragazzi-organizzatori.
«Il nostro obiettivo era quello di fare sentire i partecipanti come noi ci siamo sentiti dopo l’incontro del 1° dicembre: per un evento di sensibilizzazione, entrare incuriositi e uscirne ancora di più, penso possa essere il massimo dei risultati. Speriamo che la serata abbia arricchito ognuno dei presenti, anche i bambini che si sono avvicinati al tema giocando. Abbiamo deciso di salutare gli ospiti consegnando a ciascuno un pezzo tratto da articoli di giornale sull’argomento affinché venisse sottolineata l’attualità e la reale presenza del problema nel nostro tempo».
L’iniziativa ha inoltre permesso di raccogliere circa trenta coperte che sono state donate al Dormitorio di Pisa; da qui il nome dell’evento “Basta una coperta per fare una scoperta… SENZA TETTO sulla testa”.
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