L’Inferno come opera studiata al Classico e il Classico come scuola ‘infernale’. Descrivere il Liceo come un Inferno è diventata quasi una moda. Perché il Liceo classico è eccessivamente faticoso, è distruttivo, è esasperante ma soprattutto è inutile da frequentare! Fonte di impedimento di ogni forma di socializzazione; percorso di studi ormai superato; scelta folle di studenti inconsapevoli, destinati a essere presto annichiliti con lo studio di lingue morte da secoli. I pregiudizi e i luoghi comuni continuano ad accompagnare il Classico e, quando si cerca di confutarli, i risultati sono poco significativi. Mia intenzione è quella di offrire una riflessione sincera a coloro che dovranno affrontare la travagliata scelta della scuola superiore con le mille domande sull’inizio di un nuovo percorso di studio e su come questo potrà determinare ciò che ciascuno potrà fare ‘da grande’.
L’UTILITA’ DELLO STUDIO DI GRECO E LATINO
Osservare con attenzione e cercare di capire bene la reale situazione della scuola in cui studiamo è importante per noi stessi, per farci valere in quanto studenti del Liceo Classico o, per meglio dire, studenti fieri di fare il Classico ma è fondamentale anche per chi deve decidere quali studi intraprendere. Non si può negare che il Liceo classico sia una scuola di per sé impegnativa e che, a partire dai due anni di Ginnasio, ogni materia del curriculum debba essere studiata in modo costante e approfondito. Eccezioni, cambiamenti fonetici e morfologici, varietà linguistiche, sfumature di significato richiedono tempo nelle materie umanistiche e non sembrano avere una immediata utilità. “Il latino e il greco non ti serviranno mai a nulla nella vita” si sente spesso ripetere.
E poi ci sono le discipline scientifiche: i professori di matematica, fisica e scienze pretendono un impegno serio, nonostante che, secondo molti, lo studio di queste materie venga trascurato al Classico e per questo studiare al Liceo classico sia inutile. Oggi viene tutto percepito come uno strumento: le cose vengono fatte perché devono essere subito pronte a un uso immediato, perché si possa ‘utilizzarle’ per un lavoro che dia un guadagno. Bisognerebbe invece cercare di far capire che esistono anche materie che sono studiate non tanto perché potranno ‘servire’ in qualche contesto lavorativo quanto perché invece potranno essere utili in altri ambiti per esempio nella formazione di una cultura personale, nello sviluppo di una logica più brillante, nella maturazione di un pensiero critico. Grazie a queste capacità, una persona saprà destreggiarsi in maniera più autonoma e consapevole in qualsiasi altra situazione.
PERCHE’ IL LICEO CLASSICO
La capacità di ragionare in modo critico, il saper trarre spunti di riflessione dal passato per il presente, l’essere in grado di esprimersi in modo appropriato in ogni contesto ‘servono’ nella vita; ‘servono’ a far maturare in una persona un pensiero morale e una coscienza civica, ‘servono’ a formare prima di tutto un uomo e una donna, un cittadino e una cittadina. Tutto quanto imparato sarà utile sempre, in qualsiasi occasione, in qualsiasi situazione, difficile o piacevole che sia, anche per un lavoro.
Ogni scuola ha punti di forza e aspetti negativi (se proprio questa è l’espressione da utilizzare); l’abilità di ciascuno di noi consiste anche nel saper giudicare se affrontare ciò che consideriamo impropriamente ‘negativo’ e che è spesso solo faticoso e impegnativo, valga il risultato che ci aspettiamo ci ripaghi dei nostri sforzi. Il fascino del Classico è quello di studiare materie che ci porteranno verso una meta ancora per noi è sconosciuta, lontana ma non meno attraente. È affascinante sapere di impegnarsi per qualcosa che ci aiuterà a capire quali sono le nostre capacità. Qualsiasi scuola ha queste caratteristiche, posto che sia una vera scuola. Con l’impegno, la passione e la costanza nello studio, ogni scuola può essere scelta, anche il Liceo classico e tutti i pregiudizi che ancora ci sono non hanno fondamento.
Martina Buoncristiani
Lascia un commento